La pagella della settimana

La pagella della settimana

29 luglio 2019

Il Paese dell’ignoranza diffusa, l’Italia. Almeno un tempo le cretinerie rimanevano circoscritte. Oggi grazie a facebook, istagram eccetera diventano “popolari”. Michelangelo, Leonardo, Galileo, il Rinascimento: dimenticati e sepolti. Il popolino tutto a favore di un extracomunitario, credo divenuto italiano, che davanti la sua abitazione ripristina a “modo suo” un marciapiede dissestato. Le autorità, richiamate sul luogo del “delitto” pare gli abbiano imposto una sanzione di quasi mille euro. Ecco dove sta il ridicolo, che il popolo sposa e rincorre. Bastava spiegare a quel cittadino che si trova in Italia, non più nel suo Paese e che le mattonelle bianche ( che si notano nelle foto ) che ha inserito nel pastone cementizio vanno bene forse nella sua terra d’origine, non a Rovigheto. (almeno avesse cementato un pezzo di lavandino o orinatoio, almeno si poteva presentare come artista alla Biennale). Se proprio vuoi renderti utile, adesso rompi e rimetti a posto il marciapiede, come si deve: questa dovrebbe essere la pena inflittagli. Così l’insegnamento diventa utile ed istruttivo. Non con piazzate, seppur da codice, che se si confrontano con sopra elevazioni di edifici in pieno centro storico, e una nelle vicinanze di casa, che rimangono stoppate per anni tramite costosi legali in attesa delle solite scappatoie o ragnatele che intrappolano il moscerino extracomunitario, ma si fanno sfondare dagli imprenditori mosconi. Voto 3

Nelle vita, nella società esiste l’attrazione e la repulsione. A tutti piace star bene, a nessuno star male. Tutti cercano ruoli che possano essere il più possibile a sfondo edonistico: trovare il meglio al minino sforzo. Quando la notizia viene rilanciata dal megafono negativo di Rai 3, che cala in Polesine quasi sempre per sottolineare le difficoltà che atavicamente ci opprimono, significa almeno che siamo ancora vivi. Pochi giorni fa abbiamo saputo che gli undici posti per personale medico banditi dall’Uls 5 sono rimasti lettera morta. Nessuno, ripeto nessuno si è presentato. Zero domande. Arriveranno invece altri 30 milioni per l’Ospedale. Il prossimo anno ci sono le elezioni regionali: vedrete finanziamenti a poggia che arriveranno in provincia. Ma il problema da risolvere invece è un altro: occorrono persone super competenti, figure giuste al posto giusto. E questo ULS 5 non le ha. Iniziando dai vertici. Il bando rimasto inevaso ne è la cartina di tornasole. Ma per illuminare l’ULS, e il problema ci vuole ben altro. Voto 4

Insomma, mi rendono stomachevole i titoli di molti giornali, anche locali. Usano come fosse acqua il sostantivo “eroe”. Eroi se si fermano a soccorrere una persona; eroi se aiutano un malcapitato a uscire da un appartamento; eroi se fanno esclusivamente il loro compito e lavoro per cui sono pagati. Domanda: se vedi che uno che è in mezzo alla strada, ferito ti fermi e cerchi di dargli una mano, no? Normale direi per chi ha ricevuto un minimo di educazione, che dite? Invece oramai si abbonda, non costa nulla, se non il ridicolo. Gli “Eroi” veri, quelli con la E maiuscola e che si sono fatti massacrare su ordine di qualche politico belligerante, e i loro nomi e cognomi sono stampati sui monumenti di ogni nostro paesino, sono così vilipesi. Voto 5

La nuova amministrazione rovigotta ha iniziato a muoversi, innestando la marcia dei camion, dei rulli, degli asfalti, delle righe per terra. Tutto fa brodo. Partendo dalla base, per raggiungere l’altezza. In attesa dei nomi e cognomi dei super preparati e titolati, che andranno a sedere nelle poltrone delle municipalizzate, assistiamo, per ora, con piacere il movimento stradale. I movimenti e partiti rivoluzionari, le sinistre hanno come simbolo il colore rosso. Ma girando per Rovigheto oggi impazza il blu: strisce nuove e fiammanti per le soste a pagamento. Una doppia beffa per il centrodestra che ha fatto dell’azzurro il suo colore preferito. Stesi nelle urne. E ora anche sull’asfalto. Bella botta. Voto 6

Lo chiamavano “el Taice”e non so perché, a Bagnolo Po. Ero molto piccolo e i ricordi sono lontani. Faceva l’operaio mi pare, e la sua famiglia era modesta. Un giorno, improvvisamente, arrivano i giornalisti nel piccolo paese alto polesano: aveva azzeccato un tredici sulla schedina del Totocalcio. Undici milioni di lire vinti, una grossa somma per quell’epoca. Immediatamente si è dato agli stravizi, supportato da amici interessati. Dopo pochi anni è morto, pare distrutto da alcool e fumo. La sua famiglia, ridotta al lastrico, ha dovuto emigrare nel milanese. Una delle tante storie che la “fortuna” si porta dietro. Voto 6

Il giornalismo è un bellissimo mestiere. Almeno per il sottoscritto. Lo era di più anni fa, quando nelle redazione dei giornali vi erano i maestri che ti insegnavano la professione. Verbo, soggetto e complemento, diceva un noto direttore, se avete bisogno di un aggettivo venite a chiedermelo. Ora purtroppo tutti scrivono, pochi leggono. E si nota. Ma, come in tutte le occupazioni, occorre poi avere il “Quid”, per emergere. Non basta essere laureati, intuitivi, intelligenti, preparati se però manca il Quid resti lì, un impiegato qualsiasi. Dalle nostre postazione si vengono a conoscere oltre alle informazioni, chiacchiericci, maldicenze soprattutto sui personaggi pubblici: come i parlamentari, i sindaci, gli assessori o importanti manager. Insomma si viene a sapere quasi tutto, anche della vita privata: addirittura se questi personaggi a volte vanno a letto anche con le loro mogli o con i loro mariti. Voto 9

Rovigo Magazine