Non è vero ma ci credo

Non è vero ma ci credo

29 giugno 2019

Non so se a Rovigheto, città formata da una maggioranza di abitanti indiscutibilmente di centrodestra, si punti più sulla Dea Bendata o sulla giunta del nuovo sindaco di centrosinistra,  Edoardo Gaffeo? Lo farebbero pensare le tre sale giochi esistenti nel raggio di 500 metri, a ridosso del centro. L’ultima, il Billionaire, è una mega struttura inaugurata pochi giorni fa. È risaputo che chi nel gioco rincorre la buona stella non crede alla speranza di un inserimento e riscatto sociale. Dirigendo così il proprio sguardo altrove, affidandosi alla “Fortuna”. Disinteressandosi delle pubbliche cose e lasciandole come stanno, senza far nulla per cambiarle. Questa è la statistica negativa polesana, che fornisce i propri numeri: disoccupati (6% uomini, 12% donne), di cui il 30% il lavoro non lo cercano nemmeno più; il numero degli over sessantacinquenni supera del doppio gli under quattordicenni. Siamo una comunità di anziani, in parte fortunati di poterlo divenire. Ma certamente proiettati verso un futuro oscuro, causa denatalità. Meglio quindi passare a numeri meno preoccupanti: alla Smorfia. Dove il numero 4 è il piacere; il 47 morto che parla; il 78 malafemmina; il desiderio nella donna è il 6, nell’uomo il 28. Affidarsi alle lotterie, ai giochi è divenuto oramai un rifugio per la popolazione polesana, come è stato dimostrato dall’enorme quantità di euro che vengono annualmente investiti. Vizio non solo praticato a livello locale: considerate che i due massimi leader politici degli ultimi anni, Renzi e Salvini, prima di tuffarsi in politica avevano tentato di percorrere l’altra strada, partecipando in televisione alla “Ruota della Fortuna” e “Il pranzo è servito”. Siamo insomma sottoposti a questa “influenza”, che non è quella di cui la maggior parte di noi pensa. Cioè un’infezione di germi o virus. Ma, a quanto pare, la risultante di condizioni negative, opposte al benessere: redditi bassi, scarsità di lavoro, clima pessimo, città malridotta, depressione, eccetera, che determinano effetti sfavorevoli soprattutto sulle fasce della popolazione più “debole”. Ecco che allora ci si rivolge al gioco che prospera, e su cui lo Stato lucra. Cui si unisce poi la superstizione. Tanto da poter con certezza affermare che il primo superstizioso è chi rifiuta di esserlo. Credo che noi tutti, ogni tanto, un occhio agli oroscopi, lo si dia. Tanto che ho pensato di offrirvi un sintetico e particolare “oroscopo esoterico” del sindaco di Rovigo, su cui vengono puntati riflettori e speranze. Edoardo Gaffeo, chiave del nome: Colui che vive tra due elementi. Animale totem: Foca (simbolo verginità). Vegetale totem: Mais (rappresenta il sole, il mondo, l’uomo). Colore personale: Rosso (indica la passionalità intensa). Edoardo è da una parte passionale, dall’altra flemmatico. I due piani a lui congeniali sono affari e sentimento. Un po’ ibrido, come il mais. Non riposante. Le sue molte passioni lo portano verso le cose buone della vita. Sa bene ciò che vuole anche se si tratta della propria autodistruzione. Legato all’autorita’ paterna e materna, da’ molta importanza agli amici e ai principi che applica severamente. Totale nel bene e nel male, o amore o odio. Difficile stargli a fianco anche in amore. Insospettisce, perché è il suo carattere. Quando lo mette a frutto risulta affascinante, conquistando tutti.                                

Rovigo Magazine