Educare non sanzionare

Educare non sanzionare

31 luglio 2019

Lotfi o non Lofti, questo non è il problema. Casomai è altro. Dalle reazioni che ho raccolto comprendo benissimo perché questo nostro Paese stia lentamente e inevitabilmente scivolando verso il baratro. La spinta avviene tramite l’ignoranza diffusa.

Un signore extracomunitario, ma a quanto pare cittadino italiano, decide di rimettere a posto il marciapiede disastrato davanti il proprio garage di casa. Producendo, viste le foto, un lavoro indecente, posizionando piastrelle bianche da bagno o cucina annegate in una gettata di cemento. Le autorità accorse gli elevano una contravvenzione di quasi mille euro. I soliti benpensanti si indignano, supportati da tuttologi politicanti. Non politici, s’intende.

Perché chi vorrebbe titolarsi tale non dovrebbe scordarsi che agisce nella Patria di Dante, Leonardo, Michelangelo, Galileo, Machiavelli eccetera. Che Il nostro “Belpaese” non è arabeggiante ma la nazione del bello, del Rinascimento. Che l’interno di una abitazione è di chi la abita, l’esterno di tutti. Bene hanno fatto a intervenire per educare, male per sanzionare. Un sindaco intelligente dovrebbe tramutare la stangata con l’obbligo di ripristinare a regola d’arte il marciapiedi. Questo sarebbe il metodo più adatto per educare ed integrare. Iniziando da piccole cose, senza chiudere gli occhi su soprelevazioni di edifici (una accanto casa mia) ferme da anni e impugnate da fior di legali che sicuramente nel tempo prevarranno. La debole ragnatela di una giustizia che intrappola i moschini e si lascia sfondare dai mosconi. Quindi una ingiustizia.              

Rovigo Magazine