La pagella della settimana

La pagella della settimana

5 agosto 2019

C’è un’assenza pesante, tanto da divenire una mancata presenza. Quella dell’ex sindaco di Rovigheto, Massimo Bergamin. Di lui nessuno più ne parla, tantomeno quei giornali che ne esaltavano le gesta. Cancellato. Tanta è la scelleratezza: qualcuno vorrebbe intervistarlo, forse solo per uno scoop e per affondare la lama. Col suo potere, sono terminati tutti i vari interessi “degli interessati”. Questo è livello di stima, che certamente Bergamin avrà percepito osservando da lontano, quindi in maniera oggettiva, fissando lo svolgersi degli eventi che lo avevano avuto protagonista. Sul suo blocco notes avrà segnato i falsi amici, i ruffiani, gli opportunisti: cioè gli errori compiuti. Senza la sua presenza però la Lega è morta. Senza le sue sparate il centrodestra si è come suicidato. Senza quel suo scimiottare Salvini non vi è più la destra e la sinistra ritrova ampie praterie su cui s-corazzare. Voto 8

Come si fa a non riconoscere a Cesare quello che è di Cesare. Edoardo Gaffeo, neo sindaco, ha giustamente e intelligentemente spostato il comandante dei vigili urbani, Tesoro, ai servizi sociali. Probabilmente deve aver registrato la sua efficenza, nell’intercettare, rincorrere e interessarsi dei più “deboli”, gli extracomunitari, su segnalazione dell’ex sindaco. Gaffeo, nell’aver spostato più dirigenti, ha svolto il suo ruolo. Da notare che all’interno del Corpo vi erano tensioni, oltre il fatto di una scarsa efficenza sul territorio. Un esempio? Non sono bastate, nel giro di dieci mesi, ben tre lettere, dico tre lettere PEC inviate all’assessore competente e girate, l’ultima dal commissario prefettizio e riscontrata dai vigili, per chiedere un controllo sulla velocità, molto pericolosa degli automobilisti su Viale Verona. Su dieci auto che provengono da via A. Mario nessuna, ripeto nessuna si ferma allo stop. Quelle che invece provengono da via Gattinara, e che dovrebbero transitare ai 30 chilometri orari…….buonanotte. Mai visti i vigili, intervenire e controllare. Tanta efficenza invece viene attuata per i divieti di sosta, dagli accertatori. Il trasferimento di Tesoro lo ritengo salutare, bastava infatti avvicinarsi e parlare con dei vigili, per comprenderne la necessità. Si tratterà ora di individuare, dopo una quindicina d’anni, un nuovo comandante, l’uomo giusto al posto giusto. Si spera. Voto 8

Rovigheto inizia ad abbellirsi. La cura sarà lunga, e costosa. Come quella di una donna oramai matura che negli anni si è però lasciata completamente andare. Intanto si nota la probabile tirata d’orecchi che il sindaco deve aver fatto al presidente di ASM, non potendolo sostituire. Pare che siepi e verde pubblico siano più curati; il prato, tipo piazza XX Settembre, tagliato al momento giusto. Insomma per quanto concerne “la manovalanza”, cioè quei lavori che non richiedono creatività e buon gusto, il cambiamento positivo si vede. Ora si attende il passo superiore. Non mi è noto come mai le fontane in questi mesi estivi siano spente. Voto 6

Nei Saggi di Michel de Montaigne, filosofo e scrittore francese del 1500, si narrava di uomini che possedevano qualità particolari, o straordinarie se volete. Un signore, per esempio, con le emissioni rumorose dei gas intestinali che escono dall’ano, insomma le scorregge, riusciva, modulando lo sfintere, a produrre gradevoli note musicali. A Rovigheto da tempo assistiamo invece alle performance di un nostro concittadino, stimato e conosciuto. Si chiama Alberto Cristini, un personaggio abbastanza strano: che ha registrato record ancor più strani. Dipinge mentre nuota attraversando lo Stretto di Messina. Possedendo fra l’altro una buona mano, come pittore. Di ieri la notizia che sulle sponde del Lago di Ginevra, in Svizzera, ha effettuato la traversata. Come fanno i nuotatori esperti direte, trattandosi di ben 3,5 chilometri da compiere? No! Si è fatto legare le mani e i piedi. Quando vengo a conoscenze di simili “imprese” resto stupito, se volete anche meravigliato. Gli umani non finiscono mai di inventarsele. E’ il bello della vita. Una domanda però mi sorge spontanea, e mi stuzzica: all’interno delle mura di casa, cosa succede? Voto 7

Non ho mai praticato e amato il Rugby, che è lo sport principale dei Rovigotti. Non comprendo le sue regole, ma ne rispetto i tifosi e gli appassionati. Di un mio amico, Piergiorgio Callegari, ottimo conoscitore della “palla ovale”, posso affermare di averlo inserito, dopo mie sollecitazioni, all’interno della stampa specializzata. Lui, poi, con le sue capacità ne ha fatto quasi una questione di vita. Divenuto rovigotto, non ho mai amato le spaccate, di nome e di fatto, che gli atleti compivano e hanno compiuto negli anni, durante le trasferte, in giro per trattorie e alberghi d’Italia, producendo gesti inopportuni. Le cronache di pochi giorni fa ci parlano di denunce all’autorità giudiziaria, e presunte forme di bullismo. “Un vizietto” che probabilmente rientra, ed è sempre rientrato nell’ambito dei “forzuti”, di chi nella melma e nel fango riesce a prevalere con la forza dei muscoli, oltre alle tattiche di gioco. Non mi piace! Voto 4

In campagna, quando nelle case non regnava il televisore, soprattutto nelle stagioni in cui non erano a lavorare nei campi, di sera attorno al camino acceso si raccontavano storie, “le fole”. Come di quel vecchio commerciante, per esempio, che girava fra i proprietari di golene, i “rivieraschi”, invitandoli a piantare pioppeti: “Pianta, e ti garantisco che te li venderò io, e anche a un prezzo ottimo”, assicurava. Vi era solamente un problema, aveva 90 anni e un pioppeto per divenire legna commerciale impiegava 10 anni, minimo. E’ lo stesso augurio che mi sento di rivolgere agli ottantenni di oggi. Vivere il tempo che si è impiegato in Polesine per chiudere definitivamente gli acquedotti, anni fa. Quello che si sta cercando, inutilmente o volutamente, per far morire oggi il Consorzio rifiuti RSU, che appunto si “rifiuta” di andarsene con gli stipendi correlati. Una farsa provinciale, in una terra composta da una grande miriade di persone che “tengono famiglia”, e sprovvisti di grandi doti morali-amministrative. Voto 2

Osservo nel calendario il nome del Santo del giorno. Una abitudine trasmessa da mia mamma, fervente cattolica. Certi nomi, oggi strani, li ritrovooramai leggendoli sulle tombe, nel cimitero di Bagnolo. Scolastica, come mia bisnonna. Nicodemo come un bovaio che ho conosciuto. Callisto come un artigiano elettricista. Abramo, un contadino ultra sessantenne che rientrava stanco dal lavoro ma tutte le sere -a detta della moglie- la obbligava a compiere l’atto virile. Ottavio era un nostro lontano parente, eccetera. Per non parlare dei confinanti l’azienda di famiglia, i Mora. Per non confondersi c’era Primo, Secondo…..Quinto. Insomma si ponevano i nomi ai nati spesso coniugandoli al Santo del giorno, o numerandoli. Oggi le chiese si svuotano e impazzano nomi tipo Kevin, Belen, Gabriel, Victoria, Alex, Alicia. Voto 3

L’8 settembre, che data. Nel 1943 il maresciallo Badoglio annunciò dai microfoni dell’ Eiar l’armistizio con gli Alleati della seconda guerra mondiale. Ora, staremo a vedere, se il prossimo 8 settembre la Camera dei deputati voterà il taglio dei parlamentari, in quarta lettura: da 945 si ridurranno a 600. Vedremo chi sarà, e se ci sarà un partito, che inventandosene una delle solite per rimbambire il popolino, staccherà la spina prima. Rinunciare a quasi 400 parlamentari? Ma siamo impazziti? Sono pessimista. Voto 4

Rovigo Magazine