La pagella della settimana
12 agosto 2019
L’ho già scritto più di una volta. Il senatore Domenico Romeo è il numero uno della sinistra politica rovigotta. Lo segnala ad ogni tappa della sua lunga vita. Arrivato in Polesine dalla profonda Calabria tanti anni fa, gli è bastato poco per prendere confidenza con i polentoni, prendendone le misure. Ha scalato il percorso professionale all’INPS, chiudendo la prestigiosa carriera con l’alto incarico di direttore regionale. Prima leader dei socialisti (divenuto senatore della Repubblica; aveva tentato di ripetere l’exploit con il centro destra ma non ci è riuscito) poi è approdato ai pidini dove ha sempre prevalso. Partito con un migliaio di suoi fedelissimi adepti, man mano calati, oggi ne conta circa trecento. Armata, da lui intelligentemente gestita, che gli consente di agguantare il potere. Con una compagine organizzata è prevalso rispetto a dei disorganizzati, liderini della sinistra, sparpagliati e che pensano e si propongono in proprio. Ispiratore con Azzalin della candidatura di Gaffeo a sindaco, si è presentato, a risultato ottenuto, come sempre, all’incasso. Presidenza del Consiglio comunale; ASM, AS2, Ecoambiente, Consorzio dello Sviluppo: cioè la capacità di piazzare i suoi uomini in ogni dove, perché lui è l’efficentissimo. Voto 8
Come avevo pronosticato nella Pagella di lunedì scorso tra non molto si andrà a votare. Avevo indovinato che la legislatura sarebbe finita: Salvini si è infatti rivelato. I leghisti nostrani mi dicono: con le percentuali che le società di rilevazione ci danno andiamo a incassare. Altri invece affermano che soprattutto –ed è questo per loro il vero motivo– Salvini non voleva votare, tra una ventina di giorni, la diminuzione di circa 345 parlamentari, e non ce l’ha più fatta a fingere. Ma vuoi scherzare, mi si dice? e rinunciare a circa 200 parlamentari e a qualche migliaio di politicanti, pagati dallo Stato e dispersi nel territorio a far proseliti per il Carroccio? Ma pensi che siamo impazziti a rinunciarci? Che non si tratti della paura delle inchieste giudiziarie, che si fermeranno durante la campagna elettorale, ribatto. Ma non dire baggianate, mi viene risposto. Credo che però il vostro “Popolo”, sia al 99 per cento favorevole a tagliarli i 345 parlamentari, sbaglio, aggiungo? Ma “Il Capitano” ha progetti molto più importanti per l’Italia, è la risposta. Almeno però intanto le accise sulla benzina, che doveva toglierci appena approdato al governo, che fine hanno fatto, visto che tu usi tutti i giorni l’automobile e ti rechi al distributore per fare il pieno? Ma anche i clandestini che ha fatto liberare dai Centri “magna magna della sinistra” e che ora girano per le strade, perché non li ha portati, come ci aveva promesso, appena eletto ministro, da dove provenivano? Non mi risponde: Dai facciamoci un selfy, gli propongo per rabbonirlo. Ma invece se ne va infastidito. Voto 3
Fa caldo. E’ estate piena. Molti sono nelle località di villeggiatura però a Rovigheto si vedono girare delle belle figliole, abbigliate alla bisogna. Cioè mezze vestite, anzi svestite direbbero i nostri nonni. Abbronzate, scosciate, truccate, “ritoccate”, profumate. Insomma diventano “interessanti” anche le bruttine. E’ sempre un piacere osservarle, almeno per chi ancora ama il gentil sesso. Quella che è quasi sparita, ed è una delle caratteristiche fondamentali dell’attrazione, è la femminilità. Rara, anzi rarissima. Esisteva anni fa, quando le donne erano “più timorate” ed educate e vestite. Anche se avevano le gambe invase da lunghi peli, e quando al cinema tentavi di posarvi sopra una manina, ti pareva di accarezzare la coscia di Burgnich, difensore dell’Inter. Intanto comunque abbiamo l’occasione di ammirare l’esteriorità, frutto del benessere, e ci basta. Le donne sanno bene come farsi osservare; hanno astuzie, sempre pronte. Assoggettano cioè alle loro voglie la bellezza, che ci tenta senza aver bisogno del loro consenso. Un mito, come Marilyn Monroe, sosteneva che le donne possiedono due armi formidabili, il trucco e il pianto. Peccato che non possano sfoderarle contemporaneamente. Voto 9
Sarà al 99 per cento il dottor Alessandro Ballarin il prossimo segretario generale del Comune di Rovigo. Ci rimarrà probabilmente male il sindaco di Adria che aveva puntato sulla sua professionalità, incaricandolo per l’intera legislatura. Nato a Chioggia sessanta anni fa, dopo un breve periodo come avvocato, ha iniziato la carriera a Pettorazza Grimani, per passare poi a Villadose, quando vice sindaco era il suo amico Giancarlo Lovisari, ora AD di Ecoambiente. Poi è transitato per Occhiobello e Legnago. Per poi approdare nella città capoluogo. Ora Adria dovrà sostituirlo. Voto 8
Vi parrà impossibile, ma la prima cosa che faccio quando vengo a conoscenza di nomine che riguardano anche il mio futuro di cittadino, è guardare una sua immagine fotografica, del volto. Sì lo confesso, sono lombrosiano, oltre a possedere una collezione di vecchi libri sulla fisiognomica. Da questa prima analisi arrivo quasi sempre a capire e rispondere a oltre alla metà della mia curiosità. Se uno ha la faccia da ebete, risulta col tempo palesarsi ebete. Se fessacchiotto anche. Se ladro pure. Ma anche il furbo ha i suoi tratti marcati, come il ladro e il criminale. Marco Ezechia Lombroso, nato a Verona da ebrei osservanti, divenne famoso negli anni col nome di Cesare Lombroso. Il suo primo studio, per la tesi di laurea, lo dedicò al “cretinismo”, da lui definito una deficienza mentale e fisica dovuta alla carenza di iodio, particolarmente diffusa allora, nel 1856, nel Lombardo-Veneto. Non ancora debellato. Voto 9
Mi dicono che importanti esponenti della sinistra italiana sono incuriositi dalla vittoria di un esponente Dem nel capoluogo rodigino. Vorrebbero gli fossero spiegate le strategie che hanno adottato per affermarsi in una regione in cui il centro destra, e la sola Lega è quasi al 50 per cento. Ritengo invece che la domanda dovrebbero porla, se esistono, i dirigenti regionali o nazionali del centro destra: come cavolo hanno fatto a perdere il comune capoluogo? Voto 2
BUON FERRAGOSTO A TUTTI VOI, E AI VOSTRI CARI
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