La pagella della settimana

La pagella della settimana

23 settembre 2019

Ci siamo ritrovati in un ufficio specializzato al calcolo delle quote pensionistiche. E’ automaticamente scattato il ricordo, l’immagine che il trascorrere del tempo non cancella. Carmine Fruncillo, un signor vice prefetto, ha scelto la pensione. Dopo anni di onorato servizio in questa terra tra Adige e Po. Me lo ricordo, come fosse ieri, quando arrivò nel palazzo del governo, dal Sud. Sembrava uno studente, con più capelli, indossando un eskimo. Erano i tempi di De Matteis e di Valeri in Questura, di Pini ai Vigili del fuoco, di Gatti in Polstrada. Tutti personaggi, senza la puzzetta sotto il naso, come chi li ha sostituiti, che hanno onorato il loro ruolo e fatto carriera, come meritavano. Man mano che i giorni trascorrevano, il dott. Fruncillo, che ha deciso di rimanere in questa Mesopotamia, è passato alle grisaglie, a quegli abiti che lo hanno vestito e accompagnato da perfetto funzionario dello Stato. Sono certo che ha lasciato, in chi lo ha frequentato e conosciuto, oltre alla scia di signorilità e competenza, un vuoto difficile da sostituire. Voto 9

Mi auguro che nessuno invii a Silvio Berlusconi la foto, apparsa sul giornale, della riunione di lunedì scorso a Rovigo nella sede, di quel che resta, di Forza Italia provinciale. Il suo cuore potrebbe gravemente risentirne osservando chi e quanti erano presenti. Otto persone, perlopiù anziane, e mi fermo qui, che potrebbero anche riportarlo al triste periodo che dovette trascorrere all’ospizio di Cesano Boscone nell’attività di volontariato, impostagli dai giudici per la condanna al processo Mediaset. La foto è scena di tristezza, infinita. Probabilmente ne godranno i vari Conchi, Roana, Marangon e C. nel veder documentata la misera fine da loro prevista di un grande partito che fu. Mi auguro che l’occasione sia stata propizia, e che almeno “tra loro” abbiano “processato” i responsabili o irresponsabili, iniziando dal vertice naturalmente. Incompetenti della politica che hanno consegnato, anzi regalato alle sinistre Adria e Rovigo. Voto 4

Diciamola ai nostri affezionati lettori. E’ da qualche mese che i giornali abbondano di articoli su articoli su un problema. Grande come il Delta, pare di comprendere. I “Diritti esclusivi di pesca” pare riguardino, oltre che migliaia di cittadini bassopolesani, anche un settore importante, quale l’itticoltura. Tutti, ripeto tutti, istituzioni comprese (Prefetto sic) sono a favore di una delibera per il rinnovo quindicinale. Che non arriva. Perché due persone, presidente e funzionario della Provincia, che dovrebbero emanarla, nutrono seri dubbi sul rinnovo. Sapete chi ha fatto eleggere il presidente Dall’Ara? L’accordo tra i vertici provinciali di FI e Lega. Un fritto misto che i sindaci hanno poi digerito e cucinato al momento del voto. Ora, servirebbe chiarezza, al cospetto dei polesani tutti. Sarebbe un segnale di trasparenza se Cortellazzo e Corazzari, che a quanto pare sarebbero con i pescatori, chiedessero pubblicamente le dimissioni del presidente della Provincia. Sarà lui poi a decidere, se obbedire o meno, naturalmente. Sarebbe un modo di spogliare chi predica in un modo e, nel confessionale, forse agisce in un altro. Voto 2

Credo che nella vita vi siano persone che capiscono tutto subito, altre che comprendono dopo la seconda volta, chi alla terza. Ma anche chi non ci arriva mai. Il nostro cervello è costituito da due emisferi, destro e sinistro. Il sinistro percepisce in modo più lineare. Quello destro per schemi interi, e al quale si deve la funzione causa ed effetto. Allora, lo ripeto per la seconda e ultima volta ai capetti provinciali della Lega, e anche agli ultimi affiliati. La causa: Salvini, il capitano, dei leghisti polesani pesantemente-zaiani, che lo hanno sfregiato, destituendo l’allora unico sindaco di comune capoluogo d’Italia leghista, Massimo Bergamin, suo fedelissimo interprete, regalando Rovigo ai comunisti e candidando una Gambardella-perdente, non ne vuole sapere. Tantomeno di stringere mani traditrici del suo partito. All’ ennesimo invito di partecipare ad Adria alla festa del partito, non raccolto, avrà risposto: chiamate il mite Zaia, vedrete che le piazze si riempiranno. Voto 5

Due miei amici, che ricoprono ruoli importanti, mi hanno fatto notare che a Rovigheto succede il contrario di altri luoghi chiamati “città”. Per esempio le zone ZTL. Dove operiamo noi, mi dicono, il traffico viene limitato nelle ore di punta, per esempio dalle 8 di mattina alle 19 di sera. Qui invece accade il contrario. Tutto ciò aumenta l’angoscia, la disperazione di chi ci abita, di chi arriva, del foresto. Alle nove di sera non si vede nemmeno un cane in centro città; e se si presentasse anche il quadrupede vi sarebbe il divieto di entrare nel luogo dei morti viventi, obbligandolo a lasciare anche l’ultima speranza. Voto 2

“Ciapate ‘sto bisato”, caro Chendi. Firmato Alessandro Luigi Bisato. Segretario regionale dei Democratici, il partito. “Democratici de’ che? Direbbero i romani. Se, per un legittimo pensiero rivolto, anche se con metodo sbagliato, al neo sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo dal consigliere della maggioranza Nello Chendi, per richiamarlo alla realtà calpestata, viene quasi fatto intervenire anche Zingaretti. Il pubblico richiamo del socialista era indirizzato alla democrazia, il contrario dell’autoritarismo. Queste forme, di libero pensiero, sono considerate, nei regimi autoritari, come la peste. (E, se fosse anche vero, come si mormora, che certe parole celano il desiderio di discutere di poltrone, che male ci sarebbe, cari ipocriti di politici? Politici si fa per dire). Infatti uno degli ultimi comunisti rimasti operativi in Polesine, il consigliere regionale PD Graziano Azzalin (credo che siamo solo noi, lui e il sottoscritto, per ragioni opposte, a leggere la rivista Internazionale) ha subito sfoderato il bazuka contro il suo “compagno” Nello (che porta il nome di uno dei gloriosi fratelli Rosselli, che con Gaetano Salvemini, Piero Calamandrei, Piero Nenni combatterono coi fatti, e la vita, e non a parole il regime fascista) per avere pubblicamente detto quello che molti pensano e non dicono. Ma a Graziano non piacciono i dissidenti: nemmeno le realistiche parole di un “ispirato” leghista, tale Aretusini, che ha elencato semplicemente il suo excursus politico più che decennale, a migliaia e migliaia di euro mese, e che non vuole interrompere chiedendo il terzo mandato (onestamente bisogna dire che Graziano ha svolto il suo compito meglio di tutti gli altri esponenti polesani di sinistra in Regione). Insomma la “volpe” Azzalin, assai diversa dall’altro comunista, attento e culturalmente preparato, oltre che scafato, Giancarlo Lovisari (uno dei componente del “citato” bar cenacolo, con Claudio Curina, Fabio Osti, Cristiano Pavarin…). Ecco, Chendi, a modo suo, chiede che certe decisioni non vengano adottate dal “concerto caffè”, ma possibilmente tra chi ha fornito i voti per farlo eleggere, Gaffeo. Un terrorista della penna Chendi, insomma. Silenzioso è rimasto invece l’oggetto del bersaglio, il sindaco, che non è sceso dal predellino. A dimostrazione di signorilità…Voto 7

Dopo questi pensieri, che sul Blog, troveranno consistenza giornaliera dopo metà ottobre (fate girare ad amici, conoscenti l’indirizzo www.rovigomagazine.it , credo che per gli spiriti liberi ne valga la pena leggere) vi offro queste parole di uno psicologo e scrittore tedesco, Bert Hellinger, morto giorni fa.

La vita ti disillude perché tu smetta di vivere di illusioni e veda la realtà. La vita ti distrugge tutto ciò che è superfluo, fino a che rimanga solo ciò che è importante. La vita non ti lascia in pace affinché tu smetta di combatterla e accetti ciò che è. La vita ti toglie ciò che hai, fino a che non smetti di lamentarti e non inizi a ringraziare. La vita ti manda persone conflittuali affinché tu guarisca e smetta di proiettare fuori ciò che hai dentro. La vita lascia che tu cada una e un’altra volta fino a che non smetti di voler controllare e fluisci come un fiume. La vita ti pone nemici sul tuo cammino fino a che non smetti di “reagire”. La vita ti spaventa tutte le volte necessarie a perdere la paura e riacquistare la fede. La vita ti toglie il vero amore, non te lo concede né te lo promette, fino a che non smetti di volerlo comprare con fronzoli. La vita ti allontana dalle persone che ami fino a che non comprendi che non siamo questo corpo ma l’anima che lo contiene. La vita ride di te molte volte, fino a che non smetti di prenderti tanto sul serio e impari di ridere di te stesso. La vita ti frantuma in tanti pezzi quanti sono necessari affinché da li’ penetri la luce. La vita ti ripete lo stesso messaggio con schiaffi ed urla finché non ascolti. La vita ti invia fulmini e tempeste affinché tu possa svegliarti. La vita ti umilia e sconfigge fino a che non decidi di far morire il tuo Ego. La vita ti nega i beni e la grandezza fino a che smetti di voler beni e grandezza e inizi a servire. La vita ti taglia le ali e ti porta le radici, fino a che non avrai bisogno né di ali né di radici, ma solo sparire nella forma e volare dall’essere che sei. La vita ti nega i miracoli fino a che non comprendi che tutto è un miracolo. La vita ti accorcia il tempo affinché tu impari a vivere.. La vita ti ridicolizza fino a diventare nulla, fino a diventare nessuno, così diventi tutto. La vita non ti da ciò che vuoi, ma ciò di cui hai bisogno per evolvere. La vita ti fa male, ti ferisce, ti tormenta, fino a quando non lasci andare i tuoi capricci e godi del respirare. La vita ti nasconde i tesori finché non inizi il tuo viaggio e non esci a cercarli. La vita ti nega Dio, fino a che non lo vedi in tutti e in tutto. La vita ti chiede, ti toglie, ti taglia, ti spezza, ti illude, ti rompe…fino a che in te rimanga solo AMORE.

Rovigo Magazine