Il travaso delle idee

Il travaso delle idee

29 ottobre 2019

Ero preoccupato. Vuoi vedere che questo sindaco, nonostante la spocchia che indossa, in quanto a percorso civico e democratico, non mi darà spunti critici per vergare qualche riga sul suo comportamento, come il suo predecessore Massimo Bergamin? Ma no. Basta attendere. Perché la popolarità, il potere, come dice un grande pensatore, mette in luce aspetti che altrimenti rimarrebbero sconosciuti. Ti proietta in alto tanto che potrai lasciare scoperto anche il buco del … E’ il prezzo che si paga, quando si diviene famosi. Le cronache ci segnalano che la giunta comunale ha anche un assessore, Dina Merlo. Leggiamo, inoltre, che su segnalazione di una consigliera della lista civica “Con Edoardo Gaffeo sindaco”, tale Claudia Biassisi, si sono precipitati, in coppia, sindaco e assessora, come i carabinieri, in via Di Rorai, per “salvare” dall’abbattimento un albero, un vecchio cedro, pare malato. Subito è scaturita una saggia decisione: stop alle seghe. Salutare, e meravigliosa. Notizia catturata dai media con fotografie e titoli cubitali. Conoscendo il tema, sono curioso di conoscerne però la fine. Dovendo intanto cassare un parere favorevole all’abbattimento deciso dai suoi uffici, e vergare una ulteriore perizia sulla gravità della malattia, considerando poi che dovrà essere costruito un condominio attiguo. Un estremismo, quello del sindaco, che dimostra un personalismo che oscura anche la sua squadra. E che segnala la tendenza di una deriva sinistra-sinistra. Basta che una sua consigliera chiami, che subito si innesti la marcia. (Speriamo che anche l’avvocata Elena Biasin lo faccia, per il Tribunale). Perché nei sui uffici giacciono ben tra raccomandate inviate via PEC ad assessore, e smistate poi ai vigili urbani: lettere morte. Nemmeno la pagina di giornale quotidiano, che segnalava il grave e pericoloso problema viabilistico all’incrocio Via Alberto Mario, Via Gattinara, Viale Verona non hanno ottenuto la purché minima risposta, come una lettera dell’avvocato Francesco Zarbo, apparsa circa due anni fa sulla stampa. Niente di niente. Ha però ragione da vendere il sindaco di salvare le piante, il verde. Io, per dire, piantumerei anche in piazza Vittorio, in modo da oscurare il brutto monumento del re. Le chiacchiere a Rovigheto si diffondono: pare che il desiderio di costruire nel Veneto una ragnatela di civiche, interesserebbe molto il primo cittadino. Per un domani candidarsi al Parlamento? Chissà? Il PD che osserva, che dice, dopo che Zingaretti ha cassato le “finte civiche”? Fare il sindaco è impegnativo, e penalizzante. Sono curioso di conoscere pubblicati i redditi dichiarati da tutti i componenti della giunta. Saranno un bel segnale, per il popolo tutto. Con i tempi che corrono, con un PD e una quercia che perde continuamente foglie, meglio farsi ritrarre sotto un cedro. Infatti la prima può arrivare a 300-400 anni di vita; il secondo a 1.200. Per un professore di economia, le cifre sono importanti. Eccome.

Rovigo Magazine