Il travaso delle idee

Il travaso delle idee

6 novembre 2019

“Hai ragione a definire Rovigo Rovigheto. Siamo tenuti ai margini, sia dalla Regione che dal governo. Basta vedere le nomine in Prefettura, Questura, Vigili del Fuoco, siamo “una palestra”, mi dice un amico. Beh, gli rispondo, intanto Rovigheto, per chi non l’ha compreso, è un vezzeggiativo che accompagna questa piccolissima città conferendole motivo di graziosità (anche se è stata man mano sciupata, ad iniziare dallo sciagurato tombinamento dell’Adigetto, e la distruzione dei suoi ponti e riviere). E’ come dire a tua moglie o alla tua fidanzata che ha un bel culetto, o bere un caffè nel baretto, o rifornirsi nel negozietto. Ma l’affermazione del mio amico mi ha fatto però pensare: vero, la Regione ritiene il Polesine, e quindi Rovigo, periferica. C’è una giunta leghista-nordista trevisocentrica, la Lega a Rovigo poi è il partito che accumula il minor consenso tra le città del Veneto, inoltre il suo capoluogo è stato regalato alla sinistra. Insomma, che cosa dobbiamo aspettarci? La politica non è benevolenza. Passato inoltre da decenni il caso fortunato, quando l’Italia era governata dalla Democrazia cristiana e la Coldiretti era un polmone fondamentale, che ha alimentato e cresciuto l’ultimo leader italiano-rovigotto; il senatore Antonio Bisaglia. Dopo di lui Rovigheto è rientrata a far parte dell’indirizzario postale. Così debbono pensarla a Roma; ha ragione il mio amico. Ho ricostruito le nomine fatte negli ultimi anni negli uffici pubblici che contano. Incarichi tutti di prima nomina. Cioè Rovigheto viene usta come palestra. Ciro Lomastro, Ezio Landolfi, Bruno Sbordone, Dino Adinolfi, Romilda Tafuri, Francesco Provolo, Enrico Caterino e Maddalena De Luca: il primo incarico a guidare una Prefettura è Rovigo. Così anche per la Questura: Failla, Cilona, Cavallo eccetera. Questo vale anche per i Vigili del Fuoco: da Alfio Pini, trent’anni fa ha avuto qui il primo incarico (divenuto poi comandante italiano) poi Fabio Dattilo che, ricordo, in ufficio era sempre accompagnato dal suo amato cagnolino (ora Capo nazionale dei Vigili del Fuoco, nella sua biografia manca però, stranamente, Rovigo, mentre vi è Venezia, successiva destinazione), poi Cusin di pochi anni fa, fino a Basile dei giorni nostri. Speriamo che Rovigheto porti loro fortuna, e soprattutto che se lo ricordino.

Risvegli: Quando vediamo la vera natura dell’altro, scopriamo anche le sue difficoltà, le sue aspirazioni, le sofferenze e le paure.

Rovigo Magazine