Il travaso delle idee

Il travaso delle idee

10 novembre 2019

Qualche anno fa, fui invitato nelle sede della Provincia, quale presidente di AS2, ad un incontro con oggetto “Agenda digitale”. Prima di tutto l’ora infausta che “…infiniti addusse…”, come nell’Iliade, presagiva stragi digestive, essendo stata convocata in piena estate alle ore 15. Quando, dopo pranzato, prevale la pennichella, e si dorme da svegli. Ma, il fatto che, come ebbi a sottolineare con parole franche come è mio modo, non avessimo ancora attivi nel terzo millennio reti telematiche che potessero far dialogare gli uffici di due comuni distanti tre chilometri, come per esempio Bagnolo Po e Canda, rendeva tutte queste adunate ridicole. Infatti il progettone, utile ma disatteso dell’Agenda digitale 2020, al primo punto prevedeva “Anagrafe della popolazione residente”. Le cronache dei giornaloni italiani di questi giorni hanno proiettato il Polesine in termini negativi, come sempre. Nel cimitero di Papozze, in occasione della celebrazione dei defunti, quando i luoghi sono affollati, su una settantina di tombe vi erano appiccicate delle buste del Comune indirizzate ai morosi. Non vecchie lettere amorose inevase e ritrovate, ma “debiti” che la famiglia o eredi del defunto dovevano all’amministrazione comunale. Il tentativo di inviare “…un’ultima lettera…”, come nel romanzo di Ugo Foscolo a Jacopo Ortis, per recuperare somme dovute, nella impossibilità di raggiungere tramite Poste gli indirizzari dei parenti emigrati, in quanto le anagrafi non sono ben collegate fra loro. Figura barbina, si è scritto. Che a distanza di anni da quella riunione dimostra l’arretratezza del nostro sistema municipale, regionale, italiota.

Pensieri: Il governo dei giovani mi piace; ma finché il maestro è nella classe.

Rovigo Magazine