La pagella della settimana

La pagella della settimana

11 novembre 2019

Mi chiedo che funzione abbia il cervello, avendo avuto modo di conoscere che dispone di miliardi di neuroni, reti sinaptiche, aree cerebrali capaci di riflettere, pensare addirittura. Rientrato dopo un breve viaggio mi ritrovo a dover affrontare la depressione intellettuale rovigota. Mi auguravo che dopo le piscine gonfiabili di trenta anni fa, poste dall’allora mitico assessore Giuseppe Osti in piazza Vittorio Emanuele a Rovigo, meta di rovigoti e foresti che arrivavano in città dai paesi per vedere addirittura l’acqua muoversi, il miserevole spettacolo fosse concluso. Niente. Centinaia e centinaia di curiosi sono arrivati per vedere un buco nella piazza, dovuto pare a un tubo rotto sottostante dell’acquedotto. (A proposito di “buchi” speriamo nella diminuzione delle bollette dell’acqua, come promesso). Partiti dopo lo scampato pericolo, immancabilmente gli osanna, e le critiche. Slinguazzate ai Vigili del Fuoco, Polizia, Vigili Urbani, operai di Acquevente eccetera che altro non hanno fatto che svolgere semplicemente il lavoro per cui sono pagati, ci mancherebbe. Stropare na busa, porco mondo. Ma oramai l’ordinario diviene, purtroppo, straordinario. Ce la siamo scampata da titoli come ” …Eroi accorrono e riescono a riparare un tubo rotto. Addirittura a delimitare la zona, oltre che riempire con sabbia il vuoto provocato…”. Ma si schiodano ,in aggiunta anche i cervelli nostrani: “…potevo esserci io in quella voragine, …e se passava di lì un anziano, che a Rovigheto non mancano, cosa poteva accadere…? Sono transitato quattro ore prima proprio lì vicino, a pensarci mi sento un miracolato…”. Insomma tutta una liturgia che produce purtroppo il cranio degli esseri umani; un sistema biologico elettrico diverso da uomo a uomo, come lo sono le impronte digitali. Ecco perché amo sempre più gli animali. Voto 4

Mi ha impressionato la lettera che il presidente della Provincia di Rovigo, Ivan Dall’Ara, ha inviato ai giornali. Le istitutrici di casa Agnelli, così raccontò la sorella, avevano imposto un comandamento; “Mai lamentarsi, mai giustificarsi”. Facile direte; non direi. Comunque io, al posto suo non l’avrei scritta. Ma tra le righe ho colto uno sprazzo di “vecchia” saggezza, che deriva naturalmente dalla mamma del sindaco di Ceregnano, Elva, di ben 93 anni. Cui auguro di vivere ancora a lungo in quanto sono scrigni di grandi tesori. Eccole le parole meravigliose pronunciate da Elva al figlio: “…come vala fiolo, ato sistemà sti pescadori del basso…cossa galo contro de ti chel pescadore magro ca vedo sempre sui giornai…”. Eccolo il succo dell’intelligenza e dell’esperienza, filtrata attraverso gli occhi di questa anziana donna. Che ritrovo sceneggiata nel Giulio Cesare di Shakespeare, seconda del primo atto. Uscito dall’arena dove ha assistito a una corsa di Cavalli, Cesare di lamenta con Antonio di come Cassio lo guarda. “…Antonio, gli dice, attorno a me voglio gente grassa, dalla testa liscia, che la notte dorme. Quel Cassio è troppo magro e famelico. Pensa troppo. Uomini così sono pericolosi…”. Una donna che senza aver letto il drammaturgo inglese possiede uno sguardo profondo, di anziana madre, che protegge suo figlio. Un capitolo di una vita, raccolto in una frase. Voto 9

Quando mi capita di incontrarlo, seppur raramente, vedo in lui sua mamma. Stefania Vigna, madre di Paolo Ghiotti, eletto presidente Veneto ANCE, cioè dei costruttori edili. Auguri per un settore in crisi, e per la lotta contro le mafie che sicuramente investono anche questo settore. Ma ricordo la mamma, maestra elementare, come il fratello, lo zio quindi. Provenienti da una ottima famiglia di Bagnolo Po. Il papà era sarto, socialista, brava persona. Con sacrifici li aveva portati al diploma, una meta importantissima allora. Poi il fidanzamento con il padre di Paolo, titolare della storica impresa di Trecenta creata nel 1926, che si presentava dalla morosa in sella a splendide moto, munito di casco e baffoni perfetti, se ben ricordo, da gentleman. Ricordo poi, una trentina di anni fa, il sabato o la domenica, un aereo volare bassissimo sulle teste dei bagnolesi sfiorando il campanile, provocando gioia e paure. Credo fosse lui a pilotarlo, si diceva che era un modo di salutare i nonni. Ecco, l’augurio al presidente: cercare di volare in alto, senza scendere a compromessi. Voto 7

Esiste una verità? Più passano gli anni e più ne dubito. Vi voglio ricordare il casino, lo sputtanamento che ha subito Rovigheto riguardo “i libri di Tony Cibotto”. Siamo finiti, ad opera di un minuscolo gruppetto di appendici sgarbiane, su tutti i giornali e telegiornali italiani. Figura di merda, direbbe l’ex direttore del TG4 Emilio Fede. Stop. Caos terminato da quel nulla da cui era nato. Ora si ritorna alla normalità di provincia: pochissimi libri letti, handicap culturale acclamato. Insomma tutti i presupposti per puntare affinché Rovigheto divenga la capitale italiana della cultura. Voto 4

Rovigo Magazine