Il travaso delle idee

Il travaso delle idee

29 novembre 2019

Proprio nel giorno che l’ONU ha stabilito, vent’anni fa, che il 25 novembre era la data in cui nel mondo si dovevano organizzare attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’eliminazione della violenza sulle donne, la incontro. Sui cinquant’anni, ottimamente portati. Considerato che era da tempo che non la vedevo, mi sono fermato per salutarla. “Ti trovo in forma splendida, nonostante tu sia carnivora, le dico”. Una battuta, perché sta convolando verso il terzo matrimonio, essendosi già “mangiata” due mariti. “Assolutamente no, mi risponde sorridendo, mangio pochissimo, solo verdure e mele”. Ecco accendersi in me una lampadina. La famosa “mela di Adamo”. Quella che ci ha fatto precipitare “dalle stelle alle stalle”. Dalle ascendenze angeliche del Paradiso terrestre a un fardello quotidiano sub-umano, condito di fatica e anche della gioia di vivere. Origine e fine. La Genesi 3,14-19 .”…Alla donna disse ” Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai i figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà. All’uomo disse “Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dall’albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.” Meno male che a distanza di anni un’altra mela, cadendo, ispirò a Newton il principio della gravitazione universale, dando avvio al mondo della scienza. A quello delle varie “Amazon” di oggi, cui scrivevo ieri, alla disumanizzazione, a un mondo che ci ingabbia nella rete alla rincorsa dei prodotti non indispensabili. Trasformando anche la nostra vita, e inserendoci in un laboratorio sperimentale. Dove la burocrazia ci annulla come esseri umani, perché è sempre più al servizio della statistica e della matematica. Non offrendoci nemmeno indicazioni etiche, ma neanche pratiche, perché proiettata in avanti volta le spalle ai reali bisogni. Ecco perché l’altro ieri ironizzavo con chi trovava esaltante (il duo Furini-Ennio, sic) che il sindaco Gaffeo avesse omaggiato la presidente del Senato, senatrice Casellati, del suo estratto dell’atto di nascita. Sarebbe stata più in linea, e direi a loro più consona, l’idea di aver donato alla seconda carica dello Stato, il certificato di battesimo, più completo in quanto riporta anche la data e il luogo del sacramento che restituisce a chiunque la grazia, perduta nel “peccato di Adamo”. Perché la registrazione della nascita è un crudo “battesimo profano”, di un’anima venuta al mondo e ridotta a così poca cosa, in quanto l’atto anagrafico è poco più che la registrazione di un numero e di un nome, che naturalmente viene inserita in un casellario. Un rito meccanografico che assolve a darci un’esistenza, una cittadinanza. Una mela al giorno che toglie Dio ti torno.

Pensieri: Se tu hai una mela e io una mela, e ce le scambiamo, tu e io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea e io ho un’idea e ce le scambiamo, allora ognuno di noi avrà due idee.

Rovigo Magazine