La pagella della settimana

La pagella della settimana

27 gennaio 2020

Come definire quei politici che, per raccogliere voti, si esprimono pubblicamente in un modo e, una vota eletti, si comportano in un altro? Bugiardi, furbetti, opportunisti o semplicemente politicanti da strapazzo? Tutti i candidati a sindaco di Rovigheto erano concordi, alla riunione convocata dall’Ordine degli Avvocati: il tribunale non deve essere spostato, la città verrebbe definitivamente uccisa. Il più intraprendente, aveva “materializzato” il giuramento. L’attuale primo cittadino, era infatti andato oltre raccogliendo più di 500 firme, presso la sua sede elettorale. Ma poi, una volta eletto, il suo comportamento e la sua condotta, hanno iniziato ad alimentare indizi che smentivano le apparenze, lasciando una scia di strumenti scenici. Niente convocazione immediata, come promesso, di un consiglio comunale ad hoc. Viaggi e incontri romani, senza informare e investire i consiglieri comunali. Così lo spettacolo finale ha trasformato la rappresentazione in una specie di farsa. Voto 4

Oramai tutta la retroscena sul destino del Tribunale, che si è svolta sinora alle spalle dei cittadini, tra poco, troverà la ribalta. Gaffeo e C sono imputati di aver celato la verità ai rovigotti, disseminando ostacoli e intralci fumosi. Mentre percorreva in solitario il suo ruolo di sindaco. Ma, quello che reputo grave, è la funzione che dovrebbe avere la minoranza o opposizione che dir si voglia all’interno del parlamentino cittadino. Privi di un leader in grado di guidarli. Quella che era la candidata del centro destra a sindaco, Monica Gambardella, non è nemmeno riuscita a trainarsi in carico un suo consigliere, come il bell’Antonio Rossini. Figuriamoci se è in grado di far da risucchio, e indirizzarli in scelte strategiche unificanti. Potrebbe farlo “la civica” Silvia Menon, se si ridestasse. Le capacità e lo spazio ci sono. Tant’è che per ora forniscono l’impressione di essere una compagnia di “sbandati”, e politicamente incapaci. Per esempio se, come hanno affermato a scoppio ritardato, Gaffeo sta facendo “il furbetto” (tipo nomine negli enti eccetera, rispetto ai proclami anti elezioni, non convocare seduta sul Tribunale eccetera) perché non mettere immediatamente mano ai poteri che garantisce lo Statuto e il Regolamento del Consiglio comunale? Per riunire il Consiglio comunale, bastava semplicemente raccogliere le firme, e convocarvelo. Voto 3

Fra le letture che occupano parte della mia giornata, mi diletto nello sfogliare la vita di dittatori, re, santi ed eroi. Date le gesta, mi viene automatico osservare anche il nostro primo cittadino. Che sembra avere quelle peculiarità di un capo. Ego, sicurezza di sé, curriculum. Se vi aggiungiamo poi che non ha opposizione e che, quel sottoinsieme di gruppi che costituiscono la maggioranza che lo sostiene è prono, può dormire sonni tranquilli. La lezione l’ha chiarita da subito: basta un minimo lamento che subito si viene zittiti, e posti dietro la lavagna. Stroncando sul nascere i primi vagiti di chi voleva, per esempio, portarlo alla realtà. Ci aveva provato Nello Chendi, storico braccio destro del senatore Domenico Romeo. Memore, da vecchio Craxiano, ha tentato di rispolverare “l’Autonomia Socialista”, battendo i pugni sul tavolo, chiedendo a Gaffeo più collegialità nelle scelte. Fu immediatamente bacchettato dai pasdaran, e isolato. Rimase completamente abbandonato. Nemmeno una parola di vicinanza fu proferita dalla Presidente del Consiglio comunale, Nadia Romeo, ma nemmeno dal padre: perché, sistemata la figlia, chi se lo piglia il rischio di “disturbare” Gaffeo?, si è mormorato nelle piazze. Voto 6

Nemmeno il consigliere regionale piddino, Graziano Azzalin, pare abbia reagito al “ceffone” ricevuto dal sindaco quando, pochi giorni fa. Senza chiederne probabilmente il permesso, ha dichiarato, da capogruppo del PD in municipio, che “…si farà un consiglio comunale monotematico sul Tribunale…”. Gaffeo, il giorno dopo, l’ha pubblicamente azzerato. “Si presenterà solo una “Mozione”, imbastita sul no al carcere minorile nel vecchio carcere”, ha sentenziato. Stop, e tutti zitti. Grande Gaffy! Inutile attendere critiche dal gruppuscolo che fa capo a Federico Saccardin. Fu lui a lanciarlo, quando era presidente della Provincia, nel mondo “del potere, dei soldi”, nominandolo in Cassa di Risparmio. E’ lui quindi il “padre putativo”, che gli ha permesso di far strada socio-economica, presso gli istituiti di credito. Che ha contribuito al benessere del futuro sindaco, supportandolo con la sua lista nelle scorse elezioni, lasciando però a noi polesani una lunga scia di debiti, da Presidente della Provincia, con i famigerati “derivati”. Voto 3

Giorno dopo giorno si comprende perché siano destinati a scomparire in fretta da quel nulla da cui sono apparsi. I Grillini sono come certe stelle che ancora brillano in cielo, anche se sappiamo che sono da tempo estinte. Ha dell’incredibile l’atteggiamento della Presidente della Commissione Giustizia della Camera, onorevole Francesca Businarolo. Venne a Rovigheto, lo scorso anno, affermando che “…il Tribunale non si spostava…”. Chiariamo dunque il suo ruolo. E’ una autorevole rappresentante istituzionale, quindi quando parla sa quello che afferma. Il DAP, ovvero (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), quello che avrebbe deciso di spostare il Reclusorio da Treviso a Rovigheto presso l’ex Carcere di via Verdi, non permettendo quindi l’allargamento del Tribunalone, dipende esclusivamente dal Ministero di Grazia e Giustizia. Dove comanda anche un Ministro, un certo Alfonso Bonafede, grillino come la Businarolo. Beh, solo dei rincitrulliti creduloni possono pensare che in Italia siano i funzionari che decidono, e che le deliberazioni avvengono a “insaputa dei politici” . Quindi è stato logico pensare che, per dichiarare alla Gran Guardia ciò, aveva ordinato lo stop al trasferimento del Reclusorio, perché avrebbe ostacolato l’allargamento del Tribunale. Invece a un anno di distanza abbiamo….Voto 2

Anche in politica, come in palcoscenico per una rappresentazione, ci sono delle parti in scena. Ecco stilizzata quella che potrebbe essere una farsa in due atti, che paiono concertati. Primo atto. Si presenta sulla scena il dinoccolato (infatti appare spesso nelle foto con la testa reclinata sic) vice sindaco Roberto Tovo, già professore universitario. Probabilmente informato che tra poco, a Rovigheto, si creerà un nuovo “buco urbano”, per il trasloco del tribunale (che si aggiungerà a Banca d’Italia, Ex Magistrali, ex Sede Vigili Urbani, ex Caserma Silvestri, ex Questura, ex Genio Civile, ex Vigili del Fuoco, eccetera) lancia l’idea: da assessore alla cultura vorrebbe portare a Rovigheto nuove facoltà universitarie. Atto secondo, entra in scena il consigliere stellato, Mattia Maniezzo, con filo diretto Businarolo. A Rovigheto non c’è un metro quadro libero, dove potremmo ospitarle tutte queste aule? Ecco lanciare, dopo mesi di silenzio, la super idea: perché non destiniamo la sede del Tribunale e le allochiamo lì? Rovigheto si riempirà così di nuova vita. Pensava di essere applaudito, senza forse rendersi probabilmente conto di svelare, urbi et orbi, certe decisioni romane. Cari rovigotti, con tutti i vuoti urbani esistenti, il prode Maniezzo vorrebbe insediare nuove facoltà in città. Che siano pervenute richieste per sedi distaccate a Rovigheto da Harvard, Politecnico, Bocconi, Stanford ed MIT of Tecnology. Giusto quindi premunirsi (per sistemare la sede di piazza Matteotti sono occorsi 15 anni sic)? Anche perché non si potrà chiedere gli spazi dell’ex Liceo Celio, perché già assegnato, e intoccabile. Dove li metteremo tutti questi studenti? Voto 2

Meglio sub che niente. E’ da tempo che non riuscivo a capire come mai l’armata brancaleone forza italiota rovigotta, non affidasse il comando a un suo storico e fedele soldato, l’ex vice sindaco di Rovigheto, Andrea Bimbatti. E’ finalmente accaduto. A causa di un incidente, subito dal commissario provinciale, onorevole Piergiorgio Cortellazzo, che sarebbe scivolato rompendosi il culto. Non so quale sia la sensazione che si prova a essere commissario di un “commissario”. Forse commissario al quadrato? Come il celebre Migret, Kojak, Colombo, Montalbano? Immagino di sì, constata la foga e l’impegno da subito assunto da Bimbatti che, in quanto a preparazione, è una spanna più in alto dei suoi iscritti. Dalla foto apparsa sui media, il gruppo che lo attorniava, mi è apparso costituito da “conscritti”, cioè da ragazzi di un tempo che fu. Che rimarcavano comunque un’assenza importante: cioé del loro “sindacalista e tutore”. Quell’altro commissario provinciale degli azzurri seniores, Renzo Marangon. Voto 6

Rovigheto è una cittadina di campagna, morente. Era più viva e vegeta culturalmente nel Novecento. Oggi manca di entusiasmo, e creatività. Ho visto però favorevolmente, seppur sia assente dal frequentare certi social media, la creazione, ad opera di un gruppuscolo di amici del sindaco Gaffeo, del sito “Gaffy Duck”. Un modo, è stato detto, di approcciarsi a un dibattito cittadino in chiave ironica e satirica. Benvenuto, quindi. Mi fa specie però leggere che quei partiti che fondano le loro radici sulla libertà, sul liberalismo economico e creativo, si siano scatenati contro tale estroversa e simpatica iniziativa. Trovo siano stati invece più coerenti al “sovietismo”, al pensiero unico, alcuni rappresentanti del PD locale, che avrebbero storto pubblicamente il naso. Si è detto che le stilettate del sito si sarebbero indirizzate verso quei “…cittadini duri di comprendonio…”. Lo trovo meraviglioso. Assai istruttivo. Non c’è miglior cura per svegliare i tonti, i dormienti, che infliggere loro bacchettate sulle mani e sulle terga. Sempre social, naturalmente. Altro grande aspetto goliardico è stata la scelta del personaggio che doveva scimmiottare il sindaco. La preferenza è caduta su Daffy Duck. Che è un personaggio immaginario dei cartoni animati della Warner Bros. Un soggetto, leggiamo su Wikipedia “…pazzo, dallo sdoppiamento della personalità. Vanitoso, egocentrico, disonesto, mattacchione, egoista, insensibile e avido di soldi, che non si arrende mai…”. Ma questi impavidi e fenomenali amici di Gaffeo, quanto tempo hanno impiegato, per trovarlo? Voto 9

Ecco “le ali di farfalla”, che citavo tempo fa, e che sono in grado a migliaia e migliaia di chilometri di distanza di far traballare la nostra esistenza. Sono bastati pochi morti, per l’insorgere di un virus, il Coronavirus2019 Cov, per far tremare la terra. Eppure tutti i giorni muoiono di malaria e fame decine di migliaia di esseri umani. Ma di loro, sicuramente poveri ed emarginati, chi se ne frega? Voto 4

Rovigo Magazine