La pagella della settimana

La pagella della settimana

3 febbraio 2020

Il 27 gennaio di ogni anno viene celebrata “La Giornata della memoria”. Si ricorda l’arrivo delle truppe dell’Armata Rossa nel campo di concentramento di Auschwitz che posero fine alla prigionia di migliaia di ebrei. A Rovigheto, dove ora c’è il mercato coperto di Piazza Annonaria, esisteva il Ghetto, uno dei più antichi d’Italia. Anni fa, tanto per “ricordare”, appunto, quando sedevo in consiglio comunale, come indipendente, presentai una “mozione”, che fu poi approvata dall’intero consiglio. Desideravo fosse posta una lapide a ricordo di quanto aveva patito quel popolo. Per richiamare alla memoria i futuri cittadini. Mi diedi da fare per individuare un industriale benefattore che si assumesse la spesa dell’opera, non facendo gravare sul Comune nessuna spesa. La Soprintendenza di Verona bocciò però l’idea della lapide, perché non dovevano essere itaccati i muri. Allora, con l’aiuto del mio amico architetto Luigi Paparella, che prestò gratuitamente il suo ingegno, creammo l’attuale monumento in ferro. La scritta e l’ok all’opera ci fu fornita dagli ebrei di Padova. Mi pare giusto che si sappia chi è “il padre” di quel monumento, rimasto per anni orfano. Voto…

Non c’è un’epoca della storia come la nostra dove il dimenticare sia così praticato. Basta osservare i politici in tv. E ricordare che, quello che avevano detto una settimana prima, se lo sono rimangiato ora dopo ora, con gli interessi. Oramai goccia scaccia goccia, e l’ipocrisia è sovrana. Il popolo digerisce e beve di tutto, e di più. Ho trovato, a proposito di “Memoria”, queste poche righe scritte da un pastore, Martin Niemoller, sull’inattività degli intellettuali tedeschi dell’epoca nazista. Credo sia corretto ricordarveli. “Quando i nazisti presero i comunisti, io non dissi nulla perché non ero comunista. Quando rinchiusero i socialdemocratici, io non dissi nulla perché non ero socialdemocratico. Quando presero i sindacalisti, io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi presero gli ebrei, e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa”. Voto 10

Il Polesine è da un centinaio di anni o poco più che è stato tolto dall’isolamento. Non esistevano ponti, in quella che era un’ isola tra Adige e Po. Così, anche culturalmente, eravamo spenti. Tanto che fatichiamo parecchio a risvegliarci e attualizzarci, anche oggi. Basti osservare le “reazioni” delle retroguardie che si spacciano per avanguardie. Che registriamo sui fatti, sempre postume. Come per esempio sul caso Amazon-Castelguglielmo. Eppure siamo nel terzo millennio, e l’uomo si è stufato di andare sulla luna. Sindacalisti distratti e politicanti imbambolati si pongono ora, a distanza di poco più di un mese dall’apertura di “Alcatraz”, il problema. Per comprendere i “ritmi”, spesso disumani di lavoro, e le conseguenze bastava leggere i giornali in proposito. Cosa procurerà nella zona un flusso di operai (si parla di circa 1500) pure. A Badia, “l’Araba Forza Italia”, ne ha discusso pubblicamente, giorni fa. Dopo anni di silenzio assoluto dai Piddini, dai sulfurei Cinque Stelle eccetera. I Convenuti azzurri “all’Antica Rampa” sono convinti che, il colosso mondiale dell’e-commerce, potrebbe “…vivacizzare la zona e creare nuove opportunità di sviluppo…”. Si è detto che circa 500 camion transiteranno giornalmente sulla superstrada 434 che, pertanto, dovrà subire un ripensamento. Giusto: si tratterà cioè di creare ogni tot chilometri delle ampie piazzole di sosta per trans e prostitute, in grado di alleviare e risollevare lo stress, sia dei lavoratori che dei camionisti. Voto 5

Pare sia stato finalmente fissato per il 18 febbraio (di quest’anno?) il consiglio comunale sul Tribunale. A otto mesi di distanza dall’impegno assunto dal sindaco. Quando, ci è stato riferito dai giornali, “…a gennaio 2020 tutto a Roma sarà stato deciso…”. Perfetto. La discussione avverrà quindi, come spesso accade tra “polentoni” polesani, postuma. Dove vi sarà chi si appuntarà orpelli e chi si leccherà le ferite, secondo la disposizione dell’emiciclo di Palazzo Nodari. Lo fu per il trasloco, a nostra insaputa, della scuola sotto ufficiali della Guardia di Finanza e di tutto il resto. Amazon, Centri commerciali, e Tribunale compresi. Voto 4

Non ho idea quale sentenza emetterà, probabilmente in settimana, il Tribunale di Venezia. Chiamato ad esprimersi su una istanza presentata tempo fa dal commissario del Consorzio RSU, Tugnolo, che aveva rilevato aspetti non corretti sul cambio della guardia del CDA di Ecoambiente. Si è appreso che a difendere Ecoambiente è stato ingaggiato un principe dell’avvocatura amministrativa, il chiarissimo e costoso avvocato Bertolissi. Sono convinto che i giudici leggano e rileggano, sempre due tre volte i dispositivi, prima di emettere sentenze, soprattutto quando hanno di fronte principi del Foro. Vedremo quale sarà il futuro dei rifiuti che, a mio avviso, si stanno sempre più avvicinando al capolinea di Hera. Putacaso dovesse però trovare ragione “l’azzeccagarbugli” del presidente RSU, oltre alle dimissioni dovute del nuovo CDA di Ecoambiente, dovrebbero esserci anche quelle del sindaco di Rovigheto. Voto ?

Il gruppo fornisce sicurezza. Ma che un ex rugbista, come l’assessore all’urbanistica del comune di Rovigheto l’ing. Favaretto, navigato e preparato sul tema “suolo”, avesse bisogno, come il rivoluzionario Gheddafi di essere accompagnato da due “assessore amazzoni”, Merlo e Catozzo, mi è parso sorprendente. Comprendo che la conferenza stampa era imperniata infatti nel difendere l’indifendibile. Cioè cercare di ribaltare una delle tante battute pre elettorali, che si trasformano in “Gaffes” man mano che si procede, e non ritrovano riscontro poi nei fatti ( tipo…a settembre il Chiosco non ci sarà più…Consiglio subito dopo agosto per il Tribunale… solo nomi con super currucula per presidenti enti… eccetera). Per giustificare lo scivolone compiuto dalla giunta, e non lasciare il petto scoperto all’opposizione interna ed esterna, è stato ritirato il provvedimento sul consumo futuro del suolo. L’unico che sbraita contro questi atteggiamenti è “l’aristocratico” Nello Chendi, politico d’elite che di massa, isolato a sinistra come il coronavirus nello Spallanzani. Voto 5

Erano i suoi giorni, quelli raffiguranti nel calendario di fine gennaio. I tre giorni detti “…della Merlo…”. Infatti, l’assessora del comune di Rovigheto, non si è smentita: ha onorato il famoso proverbio, in questo caso negativo, con un “…non c’è il due senza il tre…”. Un incip non bello, per la studiosa che si è ritrovata ad operare in politica. Dal soccorso contro l’abbattimento di un albero; alla “bizzarra” ordinanza dell’accesso delle auto nel centro abitato e, per finire, alla raccolta dei rifiuti non ne ha azzeccata una. Probabilmente, deve ancora “ambientarsi”, per ora Voto 4

Come ho ammirato in questi giorni il popolo britannico. D’altronde Milton, Locke, Collins sono nati lì. Il popolo ha votato a favore per uscire dalla Comunità europea? E sono usciti. Il contrario delle decisioni del popolo italiota, quasi sempre cassate dai politicanti. Quanti saggi, onesti lavoratori e cittadini mi hanno, in questi anni di entrata in vigore dell’euro, confermato la loro diagnosi, che condivido in pieno: “…da quando i nostri politicanti hanno adottato l’euro siamo diventati tutti più poveri…”. Tutti, tranne una piccola e furba parte, vi è da aggiungere. Quella che ha svenduto le nostre aziende pubbliche, e tutto il resto. Oggi come oggi la CEE è una macchina mangiasoldi, gestita da burocrati scervellotici e che inghiottisce miliardi e miliardi. Dove il più furbo la fa da padrone. Dove si hanno migliaia e migliaia di persone strapagate. Basti riflettere: l’Inghilterra è uscita con i suoi 77 europarlamentari? Bene. Centinaia se non migliaia di persone in meno da pagare! Invece no. Piatto ricco mi ci ficco: era sconsigliato suddividersi subito tra i restanti subito “i privilegi”. Ecco allora che 27 scranni (su 77) sono stati immediatamente ridistribuiti. Agli italiani ne sono toccati 3. Avanti popolo. Voto 3

Si dice che sia l’assassino che per primo si reca sul luogo del delitto. Orbene, ricorderete come tutti i giornali, di destra e sinistra, indicarono in Salvini colui che aveva stoppato la legge sulla riduzione del numero di parlamentari? Ordinando a suoi senatori di firmare per raggiungere la quota di 71 prevista per indire un referendum confermativo? Rieccolo: è stato infatti il primo a convocare una conferenza stampa e dichiararsi favorevolissimo al sì da apporre sulla scheda elettorale il 29 marzo prossimo (senza quelle firme sarebbe legge e ci saremo risparmiati il costo del referendum, cioè 400 milioni di euro). E poi si dice che sarebbe volubile e incoerente… Voto 4

Rovigo Magazine