La pagella della settimana

La pagella della settimana

30 marzo 2020

Non veniteci più a parlare del “meraviglioso modello della sanità settentrionale”, per favore. Siamo a tutt’oggi il paese europeo e mondiale che conta più morti da coronavirus, se rapportato agli abitanti. Le regioni, soprattutto trainanti l’economia come quelle del Nord Est, non sono riuscite nemmeno a sfoderare un’unica strategia utile ed efficace. Si vive alla giornata, dove si muore mentre si procede tirando a testa o croce. Voto 2

Oramai siamo invasi da messaggi che piovono sui telefoni cellulari. La libido deve pure sfogarsi. Meno male che ognuno ne è in possesso. C’è chi ci innonda di liturgie, preghiere che alzano gli occhi al cielo per amore di Dio artefice dei nostri atti e misfatti. Altri sbeffeggiano questa specie di politici, con vignette esilaranti. Che rompono di fatto questa quaresima, dalla durata infinita. Due modi di concepire l’esistenza: per taluni la nostra salvezza potrà arrivare solo dall’Alto. Per altri solo dall’altro. Voto 6

“Com’è bella la città, com’è grande la città, com’è viva la città, come allegra la città. Vieni, a vivere in città, che ci stai a fare in campagna? Se tu vuoi farti una vita, devi venire in città”. Chissà se il grande Giorgio Gaberscik (Gaber) l’avrebbe cantata oggi, la sua bella canzone uscita nel 1969? Erano i tempi della “Milano da bere”, dello sviluppo economico. Non quelli della pestilenza che campeggia adesso nel capoluogo lombardo. Bei tempi allora, in cui i tanti coglionivirus di politici erano di faccende affaccendati, e non attivi come oggi. Dove ebeti e ebetaggine emergono a galla come l’olio immerso nel mare dei social media. Che è lo strumento cardine della sua diffusione. Desidero lanciare delle sottolineature, così se volete potete usare il vostro cervello. Alcuni dati: Milano abitanti 1.400.000. Tutti i capoluoghi del Veneto sommati assieme arrivano a 1.100.000. Dunque la logica dovrebbe ottenere il sopravvento. Chi è nato qualche anno fa ricorda il famoso “Policentrismo Veneto”? Che aveva dato vita e perpetrato i vecchi e saggi “poli regionali, urbani intermedi, e urbani di prima e seconda e terza classe più i centri suburbani di supporto agricolo”. Cultura programmatoria sconosciuta a questi ignorantotti di politici, sia veneti che nazionali, che sono lontani dalla cultura, impegnati nelle comparsate web o televisive. Gli manca quindi il tempo. E direi la la voglia. “ Vai a cagare”, “ capre e testa di cazzo”, producono molti più consensi. E pensare che la grande Repubblica Serenissima nel “dominio di Terra Ferma”, del 20 febbraio 1405, aveva ingessato gli ambiti territoriali denominandoli “Terre”, le attuali province grosso modo, poi suddivisi in “Vicariati” eccetera eccetera. Insomma, per non divenire noioso, significa che i veri Dogi, avevano compreso che non dovevano ammassare i cittadini (le città venete più popolose sono Venezia e Verona con 260.000) per evitate il caos. Fu una scelta lungimirante e intelligente. Se vi è capitato, o vi capiterà, osservate per dire la velocità dei pedoni a Milano e confrontatela con quella di Trevisani o Vicentini, non vi dico dei rovigotti. Ma anche la quantità di persone che si spostano, nel caotico giornaliero. Più gente più contatti. Insomma, a Runzi o Cora’, sicuramente il rischio contagio da coronavirus è inferiore. Che dite, infettivologi e politologi? Voto 5

Avendo previsto mesi fa l’arrivo del pericoloso “Ali della farfalla”, che da paesi lontani poteva portare una invisibile e moderna “ guerra” (basta rileggervi il blog); lo slittamento del Referendum sul taglio dei parlamentari e altro, mi giungono strane richieste. Chi mi chiede i numeri per un terno al lotto, chi previsioni sulla vita personale, chi su quella politica eccetera. Insomma, ho un futuro assicurato. Vi avevo predetto che nemmeno il Cov-19 avrebbe avuto ospitalità in Polesine, e a Rovigheto. I dati lo dimostrano. Siamo i meno infettati. Non ci voleva però un genio per comprenderlo. Bastava non essere semplicemente cretini, e osservare la realtà. Bisognava essere cioè persone normali e cercare di ragionare con la propria testa. Mettendo insieme le conoscenze. Voto 6

Circa sette anni fa, quando presiedevo AS2, avevo lanciato un’idea, che immediatamente venne sposata e supportata dai miei due consiglieri, Davide Diegoli e Roberto Areggi. Il progetto, dal costo di circa un milione di euro, si chiamava “ Polesine Sicuro”. Si trattava di posizionare telecamere di controllo all’accesso di ponti e strade del Polesine. Per monitorare chi entrava e usciva, considerato il particolare territorio in cui viviamo, ristretto e delimitato tra due fiumi. Una tecnologia moderna, che pensavamo fosse utilissima non solo ai polesani ma anche a tutte le altre province limitrofe. Vi era cioè la possibilità che le Forze dell’ordine in tempo reale potessero monitorare che entrava e usciva dal nostro territorio. Ma, essendo polentoni e rappresentati da polentoni, poco o nulla siamo considerati a livello Regionale. Infatti il progetto è ancora al palo. Sono stati eseguiti a tutt’oggi nemmeno il 15% dei lavori. Eppure, anni fa la provincia di Treviso, si dice, che avesse ottenuto tre-quattro milioni di euro, pare a fondo perduto, per monitorare la metà circa dei suoi comuni. Il Polesine è servo, e sempre lo sarà. Un principio del diritto lo certifica, inutile far finta di sbraitare : “Volenti non fit infuria” (a colui che è consenziente non viene arrecato danno). Voto 4

Diciamo le cose come sono. Il giorno 25 marzo (il giorno in cui il sommo poeta Dante Alighieri con la Divina Commedia decise di scendere negli inferi (è morto a 56 anni; Giacomo Leopardi a 39; Van Gogh 37, eccetera) mi sono andato a spulciare, per pura curiosità giornalistica, le 13, ripeto 13 pagine di necrologi del giornale “Eco diBergamo”. Sapete tra le centinaia di morti quale era l’età dei più “ giovani”? 48 e 62 (come quasi l’età che aveva Leonardo Da Vinci quando morì ). Tutti gli altri, oltre la settantina. Cifre terribili, sopratutto perché se ne vanno gli anziani, quelle magnifiche persone che hanno costruito questo nazione di m…. che gli riserva l’ennesimo sgarro di aumentargli la pensione di neanche 5 euro l’anno. Politici schifosi. Ci lasciano senza la possibilità di offrirgli un’ultima carezza, o un bacio sul loro viso. Senza l’occasione di accompagnarli nel loro ultimo viaggio. Questo è l’aspetto più tremendo. Perché morire bisogna. Ma in questo modo no. Quando hai una sanità dove si è rubato e rubato per decenni. Dove si sono buttati miliardi inutili e privilegiato la sanità dei privati. Dove nei nosocomi pubblici non si poteva licenziare. Dove oggi si è carenti dei materiali necessari per assistenza. Ora, gli improvvisati colpevoli assumono medici, infermieri, riaprono ospedali, acquistano materiali e quant’altro. Ma tra pochi mesi, quando finirà l’emergenza cosa succederà? Chi pagherà i debiti? È tutto il personale sarà finalmente efficientato, come quello delle strutture private, o ci ritroveremo semplicemente migliaia di stipendi in più da pagare? Voto 3

Che la giunta Gaffeo sia politicamente impreparata lo dimostra anche quando avrebbe la possibilità di smentire chi li addita come “principianti”. Dopo la totale assenza di qualsivoglia intelligenza creativa, si scimiotta. Malamente. Hanno copiato, pare Treviso: le mascherine verranno distribuite in quattro punti cui dovranno affluire gli automobilisti rovigotti con le loro macchine ecologiche. Un bell’esempio di rispetto ambientale. Voto 2

Altri 10 giorni. Poi la gente rinchiusa in casa evaderà. Non ci saranno più restrizioni che tengono. Lo certificano centinaia di psicologi. Sarà allora che ne vedremo delle belle. Voto 5

Rovigo Magazine