La pagella della settimana

La pagella della settimana

4 maggio 2020

Abbiamo da poco lasciato l’epoca geologica dell’Olocene, durata 11.700 anni, per entrare nell’Antropocene, dove all’essere umano sono attribuite le cause principali delle modifiche terrestri. “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…” recita Roy Batty nel film di fantascienza Blade Runner del 1982. Io pure, ma credo anche voi, cari rovigotti reclusi. Ma l’incredibile, la follia, la vedremo prossimamente. Centinaia e centinaia di virologi, infettivologi, immunologi sommati ad autorità varie sono stati proiettati sui media accompagnati da un ceto giornalistico più che mediocre. Producendo danni incalcolabili. Psicologici, sociologici, economici e costituzionali. Voto 2

Il ministro Speranza, quando viene intervistato, pare sia stato da poco investito da un camion. Si impegna, ce la mette tutta in momenti difficili come questo. Probabilmente questo virus ci ha fornito l’occasione di conoscere il nulla politico. Pare che nel gennaio di quest’anno tecnici del suo Ministero della Salute abbiano prodotto un’articolato studio di 55 pagine sul coronavirus, poi incredibilmente secretato dal ministro. Un fatto gravissimo. Perché l’ha fatto? Cosa diceva? La trasparenza, in questi momenti drammatici, agli italiani è dovuta. Mi sarei attesa la richiesta di sue dimissioni immediate, se l’opposizione non fosse confusa e inebetita. Chiedo: si potevano evitare i morti? Voto 3 +

Il sindaco di Rovigheto, Edoardo Gaffeo, ha risposto, questa volta in prima persona, alla punzecchiatura del gruppo piddino, facente capo al senatore Domenico Romeo, che aveva prodotto un corposo documento di critica sui fondi destinati al bilancio, sottolineando che erano insufficienti per il sociale, considerato il danno prodotto dal cov-19. Con nonchalance, è emerso il “Gaffy” migliore, quello umoristico. Ha evocato il maresciallo francese Jaches de Chabannes, signore di Lapalisse, per rimarcare che questi irrequieti “copains” rovigotti non dovevano spremere i loro cervelli richiamandolo pubblicamente per inviargli “l’ovvio”. Da professore, richiedeva “qualcosina di più”, per assegnare loro la sufficienza. Rimandati ad ottobre. Voto 5 – –

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, forgiato mediaticamente da quell’asso di Giampiero Beltotto, naviga fra i flussi e reflussi mediatici, a meraviglia. Attento a ogni mossa che attiri il consenso popolare. Attento anche a chi comanda. Attento a chi ha soldi, potere, anche se in dieci anni non è stato mai sfiorato da inchieste giudiziarie. Ora gioca l’ennesima carta: tresette col morto. Al tavolo con i presidenti di regioni confinanti, Lombardia ed Emilia Romagna. Mettendoli al tappeto. Si è appena appena allargato, con le sue ordinanze, ininfluenti e se vogliamo illegittime, di un centimetro rispetto il CPDM governativo e i comportamenti da tenere sul cov-19. E Zaia lo sa. Eccome. Ma gli va benissimo, perché dà da intendere agli artigiani, commercianti, ristoratori eccetera (imprenditori no, perché questi sono quasi tutti aperti) che, fosse per lui, aprirebbe subito tutto. Tanto da spingersi avanti sostenendo di non temere eventuali sanzioni dal governo. Ma da chi? Dal ministro Boccia? Ma fatemi un piacere! L’ennesimo rilancio, da navigato giocatore. Male hanno fatto i trasgressori delle ordinanze pro coronavirus a pagare subito le sanzioni o multe, dimostrandosi buoni cittadini. L’hanno presa probabilmente nel culto. Chi non l’ha fatto, tra poco, potrà usufruire del solito decreto-legge che le annullerà. Voto 5

Ho sempre più la netta impressione che Gaffeo abbia deragliato dal suo obiettivo politico. Dopo essere riuscito a incollare sulla sua persona tutta la galassia della sinistra-civici, fosse giunto a un soffio dal successo, sarebbe ritornato all’università, forse con reddito maggiore, e sicuramente con meno impegni e grattacapi. Anche più soddisfazione, e interlocutori all’altezza. Il “destino”, cinico e baro, l’ha invece portato al successo, mentre voleva forse sfiorarlo. Era pronto, invece, per candidarsi al parlamento. Come potevano negarglielo? Comunque bando all’ipocrisia. Un uomo che dichiarava circa 230.000 euro anno, restringerebbe oggi il suo reddito a circa un terzo, indossando il tricolore? Chi reggerebbe tale urto? Vi immaginate, poi, dover ascoltare i vari Aretusini, Gambardella, Maniezzo, eccetera? O dar retta ai tanti e infiniti cittadini lamentosi? Una sofferenza. Atroce. Alleviata però dall’attivismo della moglie. Dicono sia molto presente, sui social. Pronta a infliggere randellate a chi critica il marito. Travolgendo addirittura “similes cum similibus”. Innestando la tenzone: Munari contro Munari. La signora Paola Munari contro l’avvocato Gianfranco Munari. Piddino, figlio di antifascisti, molto amico del capogruppo Pd in consiglio comunale e consigliere regionale, Graziano Azzalin, uno degli artefici della candidatura Gaffeo. L’azzeccagarbugli nostrano aveva osato criticare il primo cittadino per non aver deposto una corona sulla monumento agli ebrei (eseguito per iniziativa del sottoscritto, in piazzetta Annonaria) il giorno della Liberazione. “L’avv. Munari -ha scritto su facebook la signora- dimentica che le celebrazioni sono ridotte ai minimi termini su indicazione della presidenza del Consiglio dei Ministri”… per affondare poi la lama… “Tra l’altro, non ricordo la sua presenza in Piazza Annonaria l’anno scorso quando l’attuale Sindaco (S maiuscola, sic!) insieme alla sua Lista Civica, fu l’unico a deporre una corona commemorativa. Mi sembra una polemica fine a se stessa”, conclude. Caro avvocato, Gaffeo ha l’intelligenza di una volpe: l’aver bruciato sul tempo la coalizione e aver indicato senza consultarsi i probabili assessori prima del ballottaggio; l’ aver raccolto in campagna elettorale firme affinché il tribunale non sia spostato; l’aver posato il 25 aprile del 2019 (è stato eletto il mese successivo, 10 giugno 2019) una corona sul monumento agli ebrei, chiamasi maestria, meglio professoria. Facendosi precedere da una trilogia di “desiderata”. Ci auguriamo che li onori. L’unico problema gestionale non gli arriva comunque in nessun modo dalla sua maggioranza. Figuriamoci dall’opposizione. Solo la moglie potrebbe farlo finire in pellicceria, come sosteneva Craxi su Andreotti. Vive quindi giorni tranquilli perché supportato da una moglie attentissima, che monitora, quasi tutto. Voto 7

“Dopo il coronavirus non saremo più quelli di prima”, dicono tutti. ” La mobilità lenta sarà il futuro di Rovigo”, afferma il sindaco Gaffeo. Beh, mettiamoci d’accordo. Rovigheto lenta, anzi lentissima lo è da sempre. Se non volessimo quindi essere più “quelli di prima” dovremo spingere il piede sull’acceleratore, anche per recuperare il tempo perduto. Avanzare lentamente, come dice il sindaco, sarebbe in quest’epoca fremente e dinamica come posizionarsi sulla scala mobile dello sviluppo, percorrendola all’incontrario. Ma si può benissimo decidere di camminare lentamente, come pare indicare il primo cittadino. Ricominciando a riscoprire il tempo che fu, quello dei valori, della lentezza e dell’ozio che, come dimostrano i due mesi di quarantena, hanno collaborato a ridefinire la nostra personalità, il nostro spirito. Questo virus ci ha truffato il tempo, mesi della nostra vita che spendevamo tradizionalmente in mille faccende affaccendati. Facendoci ora riflettere, e guardare in prospettiva la nostra vita, arricchendo le nostre esperienze interiori. Facendoci capire, spero, che una vita, lunga o breve che sia, va intensamente vissuta. Voto 8

Le cartolibrerie di Rovigheto sono state dopo la riapertura prese d’assolto da una folta schiera di mogli, mariti, fidanzate e fidanzati. Hanno fatto man bassa di calcolatrici portatili a basso costo. Poi, senza dare nell’occhio dei partner, si sono messi all’opera. Conti alla mano. Tramite facebook o telefonino, hanno ricevuto un messaggio virale. Un noto tombeur de famme ha fatto girare la sentenza: l’amore svanisce dopo quattrocento amplessi. I conteggi si sono fatti così angoscianti e complicati. Si è iniziato tenendo conto del numero di anni di fidanzamento o matrimonio e la durata dei tempi dell’amore “attivo”, finché non è divenuto platonico, o si è spento. Calcolo stressante è stato quello riguardanti le unioni fresche, che magari si sono esaurite in brevissimo tempo o sono in grave difficoltà. Siamo stati insieme due anni, abbiamo trombato due volte a settimana. Allora, 52 settimane per 2 è uguale a 104 annuali, che per due anni sono uguali a 208. Quindi da 400 debbo sottrarre le 208 consumate con me, e ne restano 192. Le restanti con chi le ha consumate? Voto 9

Tre-due-uno, si riparte. In Italia 650.000 morti ogni anno. Al primo posto 232.992 per patologie, cuore e cerebro vascolare; 2° 180.065 per tumori; 3° 53.000 problemi respiratori; 4° 30.672 sistema nervoso (alzheimer- Parkinson ecc); 5° 29.519 sistema endocrino (diabete ecc); 6° 24.406 disturbi psichici; 7° 23.261 apparato digerente per arrivare al 17° posto con 16 vittime per complicanze alla gravidanza. Coronavirus, morti 27.000, pari allo 0,045 per cento. Deceduti, età media 79-82 anni. Percentuale di rischio degli ultra settantenni rispetto al 0,045%, circa il 30%. Ora, in mezzo a migliaia di sentenze emesse da esperti, politicanti, messaggi e facebook che ci hanno proibito il movimento, le riunioni, le iniziative economiche, le messe, infliggendoci fino a 3000 euro di multa per chi trasgrediva, c’è anche la matematica, che significa conoscenza, apprendimento. Ovvero: “Calcolo accurato come porta d’ingresso alla conoscenza di tutte le cose e gli oscuri misteri”, sta scritto su un vecchio papiro egizio. Uomo avvisato mezzo salvato. Voto 10

Bella e utile la definizione che ha dato una studiosa danese a questi due mesi di clausura: l’ha definita “I ricordi di un’assenza”. Vero. Mi auguro abbiamo tutti compreso che non dobbiamo più scordarci il valore di una carezza ai nostri cari, chi ancora ha la fortuna di averli. Al nostro coniuge, alle nostre fidanzate, ai nostri figli. Di dedicare quello che rimane a disposizione del poco nostro tempo libero investendolo meglio. Metà della giornata la passiamo a letto, due terzi al lavoro. Quello che rimane spesso lo sprechiamo in occupazione spesso futili, inutili, insignificanti. Ecco: aggiungiamo vita a questi piccoli spazi di tempo, e non anni a una vita, spesso scialba. Voto 7

Mancano solo i GIS, i NOCS, gli AT/PI, i GOM e poi, in questa Rovigheto deserta, completiamo i pattugliamenti quotidiani delle tradizionali forze di Polizia, Carabinieri, Questura, Guardia di Finanza, Vigili urbani. La cui presenza ho sempre apprezzato durante i periodi di vita normale. Anzi mi lamentavo e lamento non vederli presenti, il giorno, ma soprattutto la notte, negli ultimi anni. Ora però mi infastidiscono. Vederli pattugliare, una auto dietro l’altra, alla ricerca di qualche povero rovigotto da richiamare perché sta magari ciacolando, seppure rispettando le distanze, o si è fatto scendere la mascherina per respirare o fumare. Insomma, invece di rasserenarmi, mi disturbano. Voto 4

Rovigo Magazine