La pagella della settimana

La pagella della settimana

19 ottobre 2020

Come volevasi dimostrare. Cristiano Corazzari è stato confermato assessore alla cultura nella giunta Regionale guidata da Luca Zaia. Lo avevo pronosticato mesi fa, molto prima delle elezioni: sarà riconfermato anche se supererà i pochi voti ragranellati cinque anni fa (li ha invece quintuplicati), avevo detto ai leghisti che stazionano in un bar del centro città. E’ una garanzia, avevo ribattuto, per uno come il governatore che non vuole prime donne accanto. Così è stato. Chi non l’ha ancora compreso, giusto o sbagliato che sia, Zaia vuole assessori e collaboratori al suo fianco, possibilmente dietro di lui, mai davanti (infatti i “nuovi” sono tutte “vecchie” facce). Lo ha compreso anche il professor Crisanti, che i giornali nazionali e tutte le televisioni gli intestavano il successo sul coronavirus in Veneto. E’ stato il suo De profundis, tanto che è stato letteralmente fatto fuori senza scrupolo alcuno, per intestarsi lui il tutto. E’ la linea democristian-lighista, che da sempre impera nel Veneto, quella vincente. Lo ha capito e interpretato alla perfezione il Doge che ha circumnaviganato e raccolto i voti degli orfani di Rumor e Bisaglia. Sulla sua scia è stato risucchiato un “democristiano doc”, come l’avvocato stientese. Mai un intervento, in tutti gli anni di sua militanza, “alla Salvini”, per intenderci. Cauto, defilato, sospettoso come il capo. Tanto che mi sono andato a rileggere le caratteristiche pubblicate nel 1982 da Guido Gonella, contenenti i suoi 15 articoli sul “Codice di comportamento nella DC”. Perfetto. Ci siamo: è la carta d’identità del governatore e dell’assessore autoctono. Forse l’unica differenza sta nel segno sumerico che indica la vita: per Zaia è la foglia di vite, mentre Corazzari la fa maritare col fico. PROMOSSI

Siamo tutti uomini, diceva la madre superiora di un convento di clausura femminile. Era la battuta, che mi faceva il grande professore di psicologia per farmi comprendere che quando manca l’opposto chiamarlo maschio o femmina è lo stesso, basta accordarsi. Così per i tamponi: più se ne fanno più aumentano i casi di positività. Probabilmente se tutti gli italioti fossero tamponati avremo una percentuale altissima di chi ha o ha avuto o avrà il covid. Naturalmente se una persona se ne sta in casa, rinchiusa tra le parete domestiche, eviterà guai e seccature. Robinson Crusoe dixit. Sembrava che la nostra quarta regione italiana per numero di abitanti fosse stata “salvata” dalla pandemia da coronavirus dai Crisanti&Zaia e C, rispetto alle altre realtà italiche. Oggi siamo invece tra le prime tre regioni con cittadini trovati positivi, e i contagi impennano. E’ scoppiato giorni fa anche il caso Immuni: non l’hanno mai aggiornata con i dati dei positivi delle Ulss venete, per cui è nulla. Dunque, che analisi “politica” facciamo sul dopo elezioni regionali? Vale sempre quanto scrissi tempo fa su questo blog: Veneto 267,7 abitanti per chilometro quadrato, con numero complessivo di abitanti delle sette città unite assieme inferiore ai soli cittadini di Milano. Lombardia 421,6 per chilometro quadrato; Campania 422. A Rovigheto, a Treviso, a Belluno prima di incrociare un essere umano passano minuti. A Milano, a Napoli 50-100 in un minuto. Fa specie il direttore generale dell’ULS 5 Antonio Fernando Compostella quando magnifica la quasi salvezza da contagi che ha registrato la nostra Mesopotamia. Benedetto dottore, con una lingua di terra lunga e stretta che ospita 190 “polentoni” per chilometro quadro riteniamoci ancora fortunati se ancora i globetrotter ci attraversano anche solo per raggiungere Venezia o Roma. Come accadeva nell’antichità, quando eravamo un’isola, tra Po e Adige. Comunque ho compreso che il ragionamento, i numeri, non contano. Il buon senso forse c’è, in chi enuncia dati, ma se ne sta nascosto per paura del senso comune. BOCCIATO

Senza avere né arte e né parte oramai la politica rovigotta scimiotta la moda del momento. Oggi il successo arride a chi si veste da medico, da virologo o semplicemente da infermiere. L’analisi politica del “tanto al chilo” ha stabilito che Luca Zaia è stato stravotato da destri e sinistri, non per una politica lungimirante che abbia coinvolto l’economia del Veneto nei suoi dieci anni di governo (ci sono centinaia di capannoni vuoti lungo le strade, crisi commercio e occupazionale) ma perché giornalmente e televisivamente ha interpretato “il buon medico di famiglia”, colui cioè che rassicura e accompagna i reclusi durante la malattia. Un sorriso oggi e una suppostina domani, e tutto passa. Ecco che è scattato il ricorso all’imitazione. A partire dal ministro Speranza, che ogni giorno si affaccia alla tv con la sua faccia grigia non accorgendosi che il malato forse è lui, solo che non sa di esserlo. Anche a Rovigheto tutto il reparto, Partito democratico Forum dei cittadini e Lista Gaffeo sindaco, si è schierato con il primo cittadino perché ha deciso (con attenta valutazione di ASL e Prefettira, naturalmente, i quali giustamente si preoccupano della loro carriera che li vede temporaneamente a Rovigheto, intenti a non lasciare il minimo spazio a qualsivoglia piccolo grattacapo, altrimenti il percorso carrieristico potrebbe rallentare o interrompersi) di dire stop alla Fiera d’Ottobre e quindi per “… l’attenzione continua alla salute dei cittadini…”. Amen. Ottimo l’ultimo DPCM che finalmente responsabilizza i sindaci, Vedremo Gaffeo alla ribalta. Mentre si farà sempre il mercato del martedì, che rappresenta in tutto e per tutto una mini fiera. L’importante è comunque dirsi vicini, anzi addirittura ci si spinge a”…esprimere un ringraziamento e la nostra vicinanza e solidarietà (questa è d’obbligo, per i progressisti) agli ambulanti e operatori delle giostre che stanno vivendo un momento particolarmente difficile…”. Un emozionante giro sulla “calcinculo”, però particolarmente “sentito”. BOCCIATI

Vivo da orami tanti anni, tra umidità, caldo afoso e nebbia, a Rovigheto. Non riesco però a inanellare nelle dita di una mano manifestazioni pubbliche della cittadinanza in grado di far sentire il loro peso a chi temporaneamente gestisce il potere. Ricordo gli “intellettuali maoisti” coi libretti in mano in piazza Vittorio che rivendicavano l’esistenza dell’Accademia dei Concordi, uniti nella resistenza contro l’amministrazione Bergamin, diciamocelo. Poi siamo stati invasi dai vongolari che, come insegnano i Promessi Sposi di Manzoni, sono giunti nel capoluogo solamente per poter continuare a portare il pane sulle loro tavole. Mi sarei atteso almeno una pubblica manifestazione di avvocati, esercenti, commercianti con striscioni davanti al Comune per difendere il Tribunale dal suo probabile trasloco. Niente. E’ mia profonda convinzione che il sindaco lo voglia assolutamente fuori dal centro, sin dal suo insediamento, tanto che tutto il suo tragitto compiuto me lo fa intendere. La politica, il consiglio comunale dovrebbe avere un “peso”, mi si dice. Cioè si avevano speranze su chi, furbescamente, ha stilato e votato una mozione richiedendo semplicemente di opporsi all’inamovibile arrivo del Carcere minorile da Treviso? Ma fatemi il piacere. Queste “gesta” vanno aggiunte al bel libro “Difendere l’Indifendibile”. Piddini almeno non portatemi nemmeno più in città le passerelle del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, “.. che ha avuto un incontro istituzionale col sindaco sul problema del Tribunale…”. Credo che porta addirittura sfiga….BOCCIATO

Ogni ora che trascorro a leggere e informarmi trovo decisioni che mi paiono espressione da Paese Dei Balocchi più che di una nazione seria. “Manovra da 40 miliardi” quella che sta approntando il governo. Proroga cassa integrazione, assegno unico per i figli, zero contributi a chi assume under 35, stop alle cartelle esattoriali, rinvio plastic e sugar tax, 4 miliardi per la sanità, nuovi fondi per scuola, trasporti e cultura. Unitevi poi i miliardi di euro, 47 al mese per il covid, sino ad oggi non conteggiati e spesi in quest’ultimo anno e la somma è fatta. Se poi pensate al conosciuto pregresso della scuola elementare quando il maestro ci impegnava nella famosa sottrazione: ricavo meno spesa uguale guadagno, l’abbiamo detta tutta. Siamo la nazione, dopo la Grecia, col debito pubblico più alto d’Europa, con una evasione fiscale e una criminalità molto alta, ma siamo i più spendaccioni. Elargiamo soldi a tutti e per tutti, o quasi. Domanda: vista la crisi che impera chi verserà le tasse prossimamnete? I soldi da dove li si tirerà fuori? “Annammo bene, direbbe la signora Lella”. BOCCIATO

Quanto ci costa la macchina per pagare i politici della meravigliosa Serenissima Regione? 524 mila euro ogni mese. Ogni consigliere regionale incassa 6.600 euro di indennità di carica. Per indennità di funzione altri 2.700 a Zaia e al presidente del consiglio. Mentre 2.500 vanno invece al vice presidente, al vice della giunta e agli 8 assessori. Poi 2.400 ai segretari di presidenza, nonché presidenti di commissione e dei gruppi. Infine 2.100 ai rispettivi vice e ai segretari di commissione (11 posti). Rimborso spese mensili 4.500 euro mese cadauno. Zaia e Ciambetti arrivano a 13.800 euro mentre gli assessori a 13.500. Annualmente sono 108.000 a cranio, come un parlamentare. Solo che uno a Venezia ci va in giornata, dorme e spesso mangia a casa propria. Meglio insomma mille volte approdare al desco veneziano. Caratteristiche per essere della partita? Basta sapere leggere e scrivere, anche se si compioni strafalcioni non importa, ma occorre soprattutto individuare il partito che al momento tira, e prenderne la coda. Se poi si ha un pò di cultura e conoscenza dei problemi del territorio, non guasta. RIMANDATI

Rovigo Magazine