La pagella 2022

La pagella 2022

3 gennaio 2022

Pare sia giunta al patibolo la lunga via crucis “del Palazzo Reale” in piazza Vittorio Emanuele a Rovigheto. Propio di fronte a Palazzo Nodari sede del municipio vi era stata la soprelevazione dello storico edificio. Solo che i proprietari non avrebbero avuto i permessi di costruzione in regola. Ora il Consiglio di Stato si è rivelato per loro il Golgota. Il responsabile del settore urbanistica avrebbe firmato il provvedimento di abbattimento. Nessuno credo possa gioire. Sono trascorsi inutilmente dieci anni e più da quando il misfatto sarebbe avvenuto. E i locali sono rimasti inutilizzati. Un danno per i costruttori ma soprattutto per i rovigotti. Possibile che, essendo la prima veduta quotidiana di chi si affacciava dalla sede del potere amministrativo della città avesse le catarrate? E non avesse intimato lo stop sul nascere? Sono i misteri di una politica malata. Che dopo un decennio sono stati rivelati.

BOCCIATO

Ci sono sempre delle pietre miliari che ci riportano all’origine della nostra popolazione, rinchiusa fra Po e Adige. Fino a pochi anni fa eravamo intrisi di umidità nebbia e fame. La gran parte della popolazione era schiava dei proprietari terrieri. Soprattutto nel Delta. Tanto che era ancora praticato lo “Ius primae noctis”. I latifondisti potevano trombare le giovani che lavoravano per loro. Era divenuto quasi un diritto. La storia insegna che liberarsi dalla sottomissione non è cosa facile. Basta registrare la impostura della Centrale Termoelettrica di Porto Tolle che, oltre ad aver giovato a qualche politico locale, ha dato lavoro ma anche grandi problemi di inquinamento. In extremis si era deciso di alimentarla a carbone. Progetto fallito in extremis. Poi è arrivato il rigassificatore sempre lì. Piazzato a 15 chilometri dalle nostre spiagge e sarà tra poco potenziato. Se dovesse scoppiare sarebbe una bomba. Inutili le proteste degli ecologisti. Avrà la capacità di servire per due anni il nostro Paese di gas naturale. Ci hanno piazzato “ l’osso” davanti alle nostre coste. Perché, visto che la condotta arriva a Minerbio in provincia di Bologna, non è stato allocato dall’allora ministro Bersani di fronte alle storiche spiagge Emiliano romagnole? Poi, per caso, abbiamo uno avuto incrementi nell’occupazione o sconti sul gas del 20/30 % ? A noi  “schiavi” rifilano le ossa, mentre ai furbi la ciccia.

BOCCIATI

C’e’ una persona che sfoggia la sua libertà transitando per le strade del centro storico di Rovigheto. Credo sia uno straniero con una deformazione alle braccia. È da anni che ha portato la sua residenza qui. Vive come campa un uomo libero. Senza lavorare. Senza famiglia. Senza casa. Dormiva tra i cartoni. Rannicchiato sotto qualche portico o androne di negozio. Ora credo che la notte lo veda ospite tra quattro mura. Parla ad alta voce. Inveisce e proclama discorsi senza senso, per noi che i sensi li abbiamo ingabbiati. Non teme nessuno. Non chiede niente a nessuno. È libero.

PROMOSSO

Passo spesso sulla superstrada 434 Rovigo-Verona per recarmi a salutare i miei cari al cimitero di Bagnolo. Nel territorio di Castel Guglielmo è stata edificata una mega “struttura carceraria” dalla multinazionale Amazon. Di giorno, di sera, di notte, con il sole, con la nebbia, con la pioggia penso a quelle centinaia e centinaia di esseri umani che vi lavorano. Con ritmi distruttivi e salari che offrono a questi “oppressi” la possibilità di campare. Il mio ricordo corre ad altri “schiavi”. I contadini che popolavano le campagne nella mia gioventù. Poveri, poco istruiti ma con intelligenze vive. Sputavano fatica e sudore, chini sui campi. Poi, tornati a casa, si cibavano di quel poco che trovavano nella mensa. Parlavano, cantavano. Avevano pochi riferimenti: la fede, il dottore, il farmacista. O Togliatti. Quando spuntava ottobre, con le prime nebbie, i primi freddi, si rintanavano nelle stalle o case spesso fredde attorno al camino o alla stufa economica. E giù con le fole, dopo qualche bicchiere di vino, chiudevano la giornata. Poi a letto. Dove si trombava e si mettevano al mondo figli e la televisione non era ancora stata inventata. Poveri ma più “felici”.

PROMOSSI

 

Rovigo Magazine

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