La Pagella

La Pagella

30 maggio 2022
Noi maschi, superati i 50 anni, iniziamo ad imboccare il percorso più impegnativo della vita, secondo gerontologi e geriatri. Allo scoccare dei 65 si sale sul convoglio dell’anzianità, chiamata poi vecchiaia. In Italia 13 milioni di cittadini sono in viaggio su questo vagone. Affrontando un percorso che si può rilevare spensierato o malinconico. Il grande Giacomo Leopardi non comprendeva perché gli uomini desiderino la vecchiaia, che distoglie tutti i piaceri lasciandogliene il desiderio, mentre è spesso accompagnata da ogni sorta di dolore. Noi uomini, poi, abbiamo tappe sovente obbligate: prostata e cataratta le più frequenti e meno impegnative, considerato che la medicina ha fatto passi da gigante. Sull’ospedale del capoluogo e il suo funzionamento ho molte perplessità, da anni sempre manifestate pubblicamente, con l’intento che le critiche possano portare, se verificate e accolte, un miglioramento collettivo. Quando comunque si deve affrontare una stazione “della via crucis “ per riaccomodare il cristallino degli occhi si imbocca viale Tre Martiri, a Rovigheto. Direzione reparto di oculistica, ben diretto da anni dal dottor Luigi Caretti. Dotato di due elementi peculiari indispensabili: professionalità e personalità. Da una mano eccellente, di napoletano che supera per utilità e maestria “…la mano di Di0…” di un suo conterraneo come il regista Paolo Sorrentino, al carattere forte. Ma, quello che desidero rendere pubblico è che, accanto a negatività, esistono positività. Che ho individuato nello staff delle collaboratrici del dottor Caretti: un insieme di giovani signore educate, ordinate, gentili soprattutto con gli anziani. Come sempre dovrebbe essere nell’anticamera che precede la sala operatoria. Ma anche in generale nel nosocomio. Che si manifesta, dal colloquio coi pazienti, a quel valore aggiunto di gentilezza, premure che fa di una dipendente una professionista. Avevo, come loro, la maschera che sovente crea incertezza sull’identità delle persone. Ma sono riuscito a cogliere alcuni dei loro nomi come Cristina, Lorenza, Federica …oltre ad altre.
PROMOSSO
Credo sia l’ora, anzi è già tardi, di dire stop al famigerato Reddito e Pensione e di cittadinanza. Una forma di para mafiosita’ ammantata da solidarietà. Che si rivela giorno dopo giorno terreno di ruberie e furbizie. Se si vuol aiutare effettivamente chi ne ha bisogno, e aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro, occorre in fretta chiudere questa emorragia di soldi pubblici.  In Polesine 3.500 sono i percettori che coinvolgono circa 1.900 famiglie. Cui si erogano circa 500 euro/mese sia per redito che per pensione di cittadinanza. Grazie al prezioso lavoro della Guardia di Finanza di Rovigo, dall’inizio del 2022 sono state denunciate 200 persone che hanno frodato quasi 1.000.000 di euro. In Veneto ne sono stati scovati ben 8.000. Figuratevi nel Sud, dove il “Reddito” è divenuto l’oro di Napoli, tanto che in 5 mesi hanno truffato 6,5 milioni di euro, imputabili a ben 1.204 persone. In genere a falsificare i dati sono i romeni, i mafiosi, che hanno illegalmente ricevuto anche la pensione di cittadinanza. Un centinaio su una provincia misera come la nostra, dove è abbastanza facile incrociare i dati e scovare i delinquenti. Provate a pensare cosa succede in regioni altamente abitate, e al Sud in particolare modo, dove la truffa si lega a filo doppio alla politica. Averli beccati con le mani nella “marmellata” del buonismo idiota italiota è valso a far risparmiare all’Erario di questa provincia milioni di euro. Questi truffatori, una volta scoperti non rischiano nulla, ripeto nulla ve lo assicuro. Nel frattempo i pensionati italiani che si son fatti il culo per quaranta è più anni di lavoro, versando contributi per ricevere si e no il doppio o poco più del famigerato reddito e pensione di cittadinanza, rimangono increduli e senza parole. Con pensione bloccate a vita. Mentre per uno straniero, che falsamente certifica che è in Italia da un po’ di anni, la pensione gli arriva. A quando si porrà fine a queste decisioni frutto di falsi idioti perbenisti ipocriti?
BOCCIATO
Non passa giorno che le cronache italiane non ci informino di abusi sessuali ad opera di preti. Ieri, padre Vincenzo Esposito, si è visto rifilare 5 anni di carcere per aver preteso da quattro 16enni prestazioni sessuali a pagamento. Ma è un andirivieni di atti compiuti dal clero che si perpetua dalla notte dei tempi. E a cui non è stato ancora messo fine. Il perché è semplice: se si viene molestati o indotti in seminario ad atti omosessuali poi, una volta usciti, come dimostrano sociologi e psicologi, il vizietto lo si esporta, per praticarlo. E con le persone più fragili: bambini o prostituti. Questi sono “vizi” che procurano danni incredibili a chi è stato stuprato. Come suicidi, crisi psicologiche e richieste di danni alla chiesa. In giro ci sono migliaia e migliaia di “vittime” che non hanno mai denunciato gli abusi, per paura o vergogna. Pare, dico pare, che il neo eletto, Sua Eminenza Reverendissima Matteo Zuppi, a capo dei Vescovi italiani, possa dare una svolta al gravoso problema che interessa il mondo cattolico. A leggere però  “gli esperti” giornalisti che si occupano di chiesa, si incrociano già molti punti interrogativi. Mi auguro non diventino esclamativi.
BOCCIATO
Scherza coi fanti ma lascia stare i santi, recita un proverbio. Ma oramai la decadenza investe tutta la società. Compresa certa stampa. Dove si infrangono con spensieratezza sostantivi come “eroi o angeli”. Che si usano con spensieratezza per vendere qualche copia di giornale in più. Affibbiando attributi a gesti che dovrebbero rientrare nella normalità, in una società che civile dir si voglia. “Angeli che salvano un gatto “; “ Eroi che aiutano un malcapitato a uscire dall’acqua“; “Angeli che arrivano con l’ambulanza a soccorrere un ferito”. Si tratta di un “giornalismo sterconaro”, diceva Gabriele D’Annunzio. Guano che finisce spesso in prima pagina e che lorda quelli che sono stati i “veri eroi” della storia: come Gesù, Madre Teresa di Calcutta, Newton, Mandela eccetera. Non parliamo poi degli angeli. La stessa angeologia Cristiana ne cita solo tre nella Bibbia. Mentre Paolo di Tarso e Papa Gregorio, hanno costruito una saggia decisione: saranno i fedeli che ne sceglieranno solo uno: il proprio Angelo Custode. Mi pare la decisione più sensata.
PROMOSSO
Via lo chador, anche a Rovigheto, ha dato luce a una triste realtà. Ho incrociato visi di quelle che erano considerate belle donne, che fino al 2019 impreziosivano con i loro sguardi questa cupa cittadina. Poi è arrivato l’obbligo della mascherina, e le ha massacrate. Visi delicati e gentili, una volta oscurati, hanno seguito il percorso della panna montata. La beltà si è disciolta, nel giro di due anni. Ora solo un miracolo della chirurgia, del maquillage, potranno forse tamponare il decadimento che corre parallelo agli anni. Peccato.
BOCCIATO
Del conflitto in corso in Ucraina due aspetti mi hanno colto: da una parte i due invasati, Putin e Zelensky, che non vanno commentati ma compatiti. Appartengono alla peggio razza definita “genere umano”. L’altra presenza invece è stata quella delle anziane ucraine intervistate. In mezzo alle macerie, in un contesto di patimenti e lutti, ho rivisto le contadine della mia infanzia. Poco istruite ma cariche di valori e speranza. Anche loro avevano assistito a cosa aveva prodotto una guerra, l’ultima del 40/45, scatenata da un esaltato. Figli, mariti deceduti per cause a loro completamente sconosciute. Nonostante ciò avevano accettato con equilibrio quanto la vita gli aveva riservato. Chi con spirito cristiano, chi considerando quei principi basilari che accompagnavano l’esistenza, breve o prolungata che fosse. Ecco, in quelle immagini ho ritrovato il “Senso” del vivere.
PROMOSSO
Rovigo Magazine

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