Tra il dire e il fare dei politici

Tra il dire e il fare dei politici

10 gennaio 2023

Spogliarti per vedere se possiedi o no gli attributi. Credo sia questo l’esperimento  che viene inflitto al Polesine dalla Regione e dal governo. Sopratutto in questo millennio, il terzo, dove il nostro “peso” in termini elettorali può contare su nemmeno 230.000 abitanti. Così, quella che era la terra delle lotte bracciantili, de “ La Boje “, di potenti associazioni come La Coldiretti e la Camera del lavoro, che popolavano con i loro rappresentanti il Parlamento, è ridotta all’osso. Dopo i Bisaglia e ì Veronese, che al governo e in Regione erano supportati da una legione di parlamentari e consiglieri democristiani, tanti di matrice agricola, oggi possiamo contare su un solo senatore, Amidei. Basso polesano che, dopo le varie prese di posizione “ contro”, nel giorno in cui il senato ha votato a favore delle trivellazioni di metano nel Delta era fra i votanti. Il problema riguardava la sua gente, di fronte casa sua. Quindi solo gli ingenui possono meravigliarsi quando anni fa si è iniziato a sguarnire il territorio con la dislocazione della scuola allievi sotto ufficiali della Guardia di Finanza, la Banca d’Italia, l’Enel e così via.  Ci hanno ricompensato con la centrale Enel ( ricordo le importanti battaglie intraprese dal pm Manuela Fasolato, futuro procuratore capo ) poi il rigassificatore ( ci sono popolazioni che stanno lottando da mesi per non vederlo istallato nei loro territori) senza trarne alcun beneficio diretto. Vista la nostra sottomissione volontaria ci hanno poi sbolognato il carcere minorile da Treviso a Rovigheto-centro. Non parliamo delle briciole di bilancio regionale riservatoci. Mi rifiuto di credere che si chiudano gli occhi sul bradisismo, che potrebbe interessare gli “sfortunati“ basso polesani, in cambio dell’autonomia o di Intel. Ma se pensate che i nostri rappresentanti in Regione ( basti vedere l’avanti-indree’ sul voto espresso in Consiglio regionale ) o in parlamento possano avere un sussulto di appartenenza e criticare o votare coerentemente con quanto pubblicamente dichiarato in loco, vorrà dire che Ruby era effettivamente la nipote di Mubarak. Mi auguro siano solo mie iperbole mentali, e che invece un politico serio coniughi la rispettabilità con l’autenticità nei suoi comportamenti pubblici. Ma a pensar male degli altri si fa peccato, anche se alle volte ci si indovina, sosteneva uno che di questi giochetti era maestro, Giulio Andreotti.
Rovigo Magazine

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